Pasquale Castricato, l’eroe di via Puccini ancora in terapia intensiva

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castreseCaivano – Sono passate circa 72 ore da quel tragico scoppio che ha scosso la vita di sette famiglie, e ancor di più di tre persone ferite, una gravemente.

Ma andiamo per gradi e cerchiamo di fare ordine dopo le tante testimonianze ascoltate: Venerdì 25 marzo alle 20:15 circa la signora Filomena D’Onofrio, moglie di Pasquale Castricato, sente un forte rumore provenire dal piano inferiore, allertato il marito, scendono entrambi nell’intento di aiutare la signora Rita Grimaldi, che chiedeva soccorso intrappolata nella sua stessa casa.

Una volta che i coniugi sono riusciti a sfondare la porta, si accorgono che la casa era satura di gas; allora il sign. Pasquale Castricato ha pensato di mettere in salvo la signora Rita Grimaldi mentre sua moglie allertava i vicini.  Attimi di paura, tutto fatto d’istinto, poi dopo poco  la forte esplosione che ha travolto in pieno il Castricato, che fino ad ora resta l’unico ancora in pericolo di vita; la sig.ra Grimaldi infatti ha lievi ustioni, mentre il sign. Frattolillo ha problemi ad una gamba.

Le condizioni sono apparse subito critiche e  nemmeno il tempo di attendere un’ ambulanza, la susseguente corsa da parte di un cittadino all’ ospedale di Caserta ‘Sant’Anna e San Sebastiano’, i medici che gli hanno prestato i primi soccorsi, viste le gravi ustioni che interessavano il 45% del corpo, le mani completamente bruciate e i polmoni compromessi , avevano previsto per lui solo poche ore di vita e dopo 18 ore di coma indotto, è stato trasferito con l’aereo militare all’ ospedale Grandi Ustioni ‘Bufalini’ di Cesena.

Ad oggi, la prognosi è riservata. Ricoverato nel reparto di terapia intensiva, i familiari sono in attesa che le ore passino e che possa avvenire qualche miglioramento, ma la vita dell’anziano falegname non sarà più la stessa.

Ora la famiglia attende l’aiuto concreto delle istituzioni e del sindaco Monopoli,  si dovrà provvedere affinché un falegname, padre di famiglia , nonno di due bimbi, figli di una madre single e disoccupata non siano abbandonati e lasciati soli, sia nell’ immediato ad affrontare tutte le spese e gli oneri conseguenti al prolungato ricovero a Cesena, sia nel futuro a mettere in condizioni queste persone di poter continuare a vivere dignitosamente.

 

 

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