Domenica scorsa era la domenica delle Palme e io come al solito sono andato nella chiesa del Parco Verde per ascoltare e partecipare alla messa. Dopo aver occupato un posto non lontano dall’altare in cui don Maurizio doveva officiare ho notato che non ero il solo cittadino non residente nel Parco Verde a essere presente, perché non lontano da me erano presenti il capitano Antonio Maria Cavallo comandante della compagnia di Caivano e alcuni suoi collaboratori tra cui una donna.
La cosa mi aveva un poco incuriosito ma non meravigliato. Ciò perché avevo pensato che la scelta era frutto della presenza della videosorveglianza che rendeva sicuro il luogo. Invece mi sbagliavo perché si trattava di ben altro. Nel corso della celebrazione don Maurizio si era soffermato sull’importanza della domenica delle Palme e del saluto fatto a Gesù dai suoi fedeli con l’uso dei ramoscelli d’ulivo nel suo arrivo a Gerusalemme.
E a questo punto aveva chiesto ai fedeli se ci fosse qualcuno che, imitando l’accaduto appena narrato, volesse salutare qualche presente. Un bambino raccogliendo l’invito aveva dichiarato di voler imitare i fedeli di Cristo a Gerusalemme. La mia meraviglia fu totale quando vidi che il destinatario del saluto del bambino era il capitano dei carabinieri e i suoi collaboratori.
Il fatto era stato immediatamente seguito da tutti i bambini presenti e condiviso tra gli applausi da tutti i presenti me compreso . Da quel momento la messa aveva aggiunto al religioso un significato che nessuno si aspettava che potesse avvenire in un quartiere ghettizzato e con tanti problemi ancora non risolti. Tanto che l’evento era continuato tra abbracci con i bambini e condivisioni tra i presenti che dimostravano che l’integrazione tra diversi era possibile.
Insomma i carabinieri che si erano commossi per tale manifestazione di affetto e riconoscenza non erano visti più come coloro che con la loro presenza nel territorio imponevano il rispetto della legge, ma come quelli che garantivano a tutti una vita tranquilla e senza affanni. Tanto che il mio pensiero è andato alla promessa fatta da Giorgia Meloni di non limitarsi alla repressione dei reati, ma di voler promuovere integrazione e accoglienza tra diversi soprattutto nel Parco Verde e ho notato che la sua volontà trova riscontri positivi in quello che sta accadendo.
Solo che questo non basta. Tornando a casa ho notato che la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, nel quartiere è scadente ed è un indizio grave di un’ amministrazione che è palesemente carente.
Perciò spero che nelle prossime elezioni ci sia un forte rinnovamento della classe dirigente, formata da giovani competenti e operatori economici.
Cosa che già è stata avviata da Caivano Conta e Antonio Angelino. Quindi ad maiora semper !