Sono arrivati in 100 da tutta Italia all’ospedale napoletano “Cardarelli”, per una giornata intera di formazione sulle lesioni della mano.
Dunque, medici fisiatri, infermieri, fisioterapisti e terapisti occupazionali dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, provenienti da ben 198 sedi Inail, hanno partecipato alla full immersion, la prima a livello nazionale sulla riabilitazione specialistica in un solo ospedale per l’Inail, partita con i saluti istituzionali in aula Mediterraneo di Patrizio Rossi (nella foto sopra), sovrintendente sanitario centrale dell’Istituto, e Giovanni Iolascon (nella foto in basso), nuovo presidente della Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa (Simfer).
La giornata è stata organizzata dall’Unità operativa complessa di Riabilitazione specialistica del Cardarelli, diretta da Massimo Costa (nella foto sotto), che, con i suoi 65 tra medici, fisioterapisti e infermieri, svolge ogni anno mediamente 5mila consulenze, con 20 posti letto ad alto tasso di occupazione e linee di attività che vanno dalla riabilitazione intensiva alle visite fisiatriche, dalle infiltrazioni intrarticolari al trattamento con tossina botulinica per spasticità, fino alla riabilitazione per i pazienti affetti da Sclerosi multipla e agli ambulatori dedicati all’osteoporosi.
La full immersion è stata caratterizzata anche da una sessione pratica con la simulazione delle procedure per tutori e ortesi al Centro di Biotecnologie del Cardarelli. Il nosocomio partenopeo quest’anno ha anche collaborato alla partenza del primo corso di laurea in Terapia occupazionale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Si tratta di un evento di straordinaria importanza per il nostro ospedale – chiosa Antonio d’Amore, direttore generale del Cardarelli – perché ci colloca al centro del processo di formazione di uno degli Enti di maggior rilievo a livello nazionale. L’Inail ha scelto il Cardarelli per l’aggiornamento interdisciplinare dei suoi medici, fisioterapisti ed infermieri, non solo perché è uno degli ospedali più grandi d’Italia, ma perché è una realtà dotata di un’unità operativa complessa di riabilitazione specialistica che ha tutte le professionalità al suo interno e una tradizione consolidata nell’assistenza, con grandi numeri e un know-how correlato anche all’emergenza in grado di fornire buone prassi agli specialisti Inail e, di riflesso, cure appropriate ai cittadini”.