La recente visita a Caivano del presidente del Napoli calcio per visionare alcuni terreni da utilizzare per l’insediamento degli impianti sportivi della sua società, ha rivelato alcune latenze negative, che hanno reso impossibile l’adesione di De Laurentis alla proposta del ministro Abodi, che voleva far sorgere a Caivano il centro sportivo della sua società di calcio. Ciò per assenza di collegamenti efficienti con il resto della regione. In concreto ADL ha dichiarato che da Napoli, ha impiegato più di un’ora per raggiungere la destinazione fissata. Naturalmente ciò non può stupire, se si considera che, usando la propria macchina, ha percorso strade mal messe e piene di buche e quindi non facilmente transitabili per gli ingorghi determinati dal traffico. Insomma tutto secondo regola e non imputabile solo alla vecchia maggioranza sfiduciata.
Purtroppo a Caivano non tutto va per il verso giusto e spesso al male si aggiunge il peggio. Assenza di programmazione e cattivo uso dei fondi europei del famoso PNRR o anche altro? Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Se la sfiduciata maggioranza delle porte girevoli ha le sue colpe per la carente visione di un possibile rilancio dello sviluppo di Caivano, anche chi doveva visionare i progetti mandati dal Comune ha dormito il sonno dei giusti, lasciando il paese senza una programmazione atta a promuovere sviluppo e ripresa economica.
Insomma nulla è stato progettato per il rilancio dell’ASI che produce solo utili ai centri decisionali del Nord e sfruttamento delle risorse naturali del Sud mentre la terra di lavoro continua ad essere la sede di terreni, spesso incolti e fonte di reddito per il malaffare.
Insomma la Campania non è l’Emilia Romagna e non valorizza la sua Terra di lavoro. Insomma ancora una volta il paese è vittima incolpevole di un grave malgoverno che ne ha determinato il declino. Più volte ho denunciato lo stato di abbandono e isolamento in cui versa il nostro centro urbano e più volte ho sostenuto invano che senza un sistema di trasporto efficace non si rompe l’isolamento determinato dalla sciagurata eliminazione del trasporto su ferro. Per cui, lo stesso nuovo centro Dephinia, senza un efficace servizio di trasporto, è destinato a restare una cattedrale nel deserto per mancanza di utilizzatori.
Se così stanno le cose cosa bisogna fare?
Io più volte ho sostenuto che è necessario prolungare la linea uno della metropolitana di Napoli fino a Caivano e non farla terminare ad Afragola. Purtroppo, al contrario di quanto ragionevolmente necessario, sono stati acquistati inutili e non efficacemente utilizzabili, pullman, non atti a risolvere il problema.
I tempi di percorrenza della tratta Caivano-Scampia sempre più spesso, sono biblici e si trasformano in percorsi incerti e insopportabili. Insomma, la scelta del trasporto su gomma è stato un errore, perché i nuovi mezzi di trasporto restano imbottigliati nel caotico traffico urbano per l’uso eccessivo dei mezzi privati.
Al contrario, bisogna rendersi conto che serve una metropolitana per rendere accettabile la vita dei caivanesi e far uscire dall’isolamento un paese che una volta era la punta di diamante dello sviluppo economico e culturale della Terra di lavoro. Io, in occasione della presentazione del mio libro “Caivano…un paese dimenticato”, ebbi modo di sottolineare l’utilità di tale opera al commissario di governo Fabio Ciciliano che tanto sta facendo per Caivano, senza che lo stesso mi potesse rassicurare sull’esito positivo di quanto chiesto.
Oggi il problema resta insoluto e i cittadini non possono continuare ad aspettare che la manna venga dal cielo. Direbbe Troisi ”non ci resta che piangere” e levare un grido di dolore, acuto e ed efficace che arrivi nelle stanze del potere?
Io so che Ciciliano è una risorsa preziosa per Caivano, perciò che continuasse a lavorare e che la Meloni gli affidi il compito di risolvere anche questo problema. Perché sarebbe molto bello se la Premier, (donna di parola), il prossimo 28 maggio, quando tornerà tra noi per inaugurare il nuovo centro Delphinia, per non lasciare incompiuta la sua opera, facesse a sorpresa l’annuncio della sua disponibilità a non lasciare Caivano nell’isolamento per farne un centro di sviluppo e crescita umana e culturale.
Io la ringrazio sin da ora, nella certezza della sua risposta positiva alla richiesta dei caivanesi!