Da lunedì 18 marzo e fino al 31 maggio 2024 è possibile richiedere all’Inps il cosiddetto “ bonus psicologo ”, un sostegno che può arrivare fino a 1500 euro. L’indicazione è stata fornita dallo stesso istituto di previdenza in una circolare pubblicata di recente
Il decreto Milleproroghe 2022 (legge 15/22) ha introdotto il contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia, volto a fornire assistenza psicologica ai cittadini che, nel periodo della pandemia e della correlata crisi economica, hanno visto accrescere le condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica. La legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022) ha reso strutturale il “Bonus psicologo”, innalzando l’importo massimo a 1.500 euro per persona, nel limite complessivo di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 8 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024. Infine, la legge 191/2023, di conversione del “Decreto Anticipi”, ha previsto cinque milioni di euro in più per il 2023, alzando così a 10 milioni di euro il budget per quell’anno. Con la circolare di febbraio l’Inps ha fornito le indicazioni operative per usufruire del bonus a decorrere dal 2023.
Ecco come chiederlo:
Il bonus si può richiedere solo per via telematica o attraverso call center. Per la prima possibilità è necessario collegarsi al sito dell’Inps, poi scegliere la voce «Contributo sessioni psicoterapia» e procedere secondo le indicazioni. Per accedere al sito è necessaria la Spid di livello 2 o superiore, la Carta di identità elettronica (Cie) o la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Il call center risponde al numero verde 803.164 (gratis da rete fissa) o il numero 06 164.164 (a pagamento da rete mobile, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
Attenzione all’esaurimento dei fondi: non aspettate
La data ultima per la presentazione delle domande è il 31 maggio, ma è difficile che si arrivi a questo punto con il portafoglio-bonus ancora disponibile. Le graduatorie per l’assegnazione del beneficio vengono distinte per Regione o Provincia autonoma di residenza, partendo dai valori Isee più bassi, quindi dai contributi massimi per persona. A parità di condizioni Isee conta l’ordine cronologico di presentazione delle domande.