Dopo tre anni di attesa, l’ipotesi di un censimento al campo rom sembra essere convalidata, dopo un incontro di ieri con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in cui è stata affrontata la tematica degli episodi di violenza avvenuti all’interno dell’insediamento nomadi, anche successivamente ai colpi di arma da fuoco sparati lo scorso 12 marzo. Sono trascorsi ben tre anni dalle prime operazioni di bonifica dell’area, già allora durante lo scorso luglio 2021, s’era paventata l’ipotesi di un censimento, come documentato in un nostro articolo operazione di controllo straordinaria al campo rom di Caivano
Oggi sembrerebbe che le la macchina operativa si stia davvero azionando.
Alla riunione, presieduta dal prefetto Michele di Bari, hanno preso parte il capo di Gabinetto del Comune di Napoli, il questore, il comandante provinciale dei Carabinieri e il comandante provinciale della Guardia di Finanza e la Commissione straordinaria di Caivano.
Sul versante della prevenzione, ci saranno incrementi straordinari di controllo del territorio nelle aree circostanti e verrà avviato il censimento, che sarà coordinato dagli assistenti sociali del Comune di Caivano. La Commissione straordinaria ha assicurato l’apporto del corpo di Polizia locale, in costante raccordo operativo con le Forze di polizia.
La Prefettura sottolinea che l’area del campo rom è già particolarmente controllata dalle forze dell’ordine ma che, oltre agli interventi già in atto, verranno intraprese una serie di iniziative che “corrispondono alla necessità di dare concrete risposte alla domanda di sicurezza proveniente dalla comunità locale, attraverso il concorso di tutte le diverse istituzioni del territorio”.
Da sempre teatro di episodi di violenza, vivere al campo rom di vie Cinquevie è davvero una sfida quotidiana
Intanto, stamattina una delegazione delle famiglie nomadi ha chiesto un incontro con la commissione straordinaria per capire se ci sono le condizioni normative indirizzate a lasciare il campo e vivere in un alloggio adeguato. In tanti sarebbero pronti ad abbandonare il campo, per una vita più dignitosa, per ora bisognerà attendere le procedure che saranno avviate dalla Prefettura. Seguiranno aggiornamenti.