Progetto per la ricostruzione di Amatrice, vincono due architetti di Caivano

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Un progetto per Amatrice, che punta alla rinascita del centro storico, dopo la catastrofe causata dal sisma del 2016, con la ricostruzione dell’ex cinema teatro Garibaldi e la realizzazione di uno spazio pubblico. E’ stato questo il tema del “Concorso internazionale di idee”, promosso dall’Ufficio Speciale Ricostruzione Regione Lazio, a cui hanno partecipato e vinto diversi architetti, tra cui due di Caivano.

Il team del progetto chiamato “Matrice Architetti” è composto da: Costantino DianaGiuseppe DianaRaffaele Semonella (di Caivano), Lorenzo Maggio (di Caivano)Giuseppe Parisi e Antonio Vobbio.

Per l’area, cinta dalla strada regionale a Nord e a Ovest, il progetto vincitore disegna un Giardino della Memoria e del Ricordo, primo luogo di accoglienza e di ritrovo e porta di accesso alla città, caratterizzato da una passeggiata che possa generare un pensiero e un dialogo con il contesto.

 

Il Giardino, in stretta connessione con il nuovo Museo della Città e con il centro urbano, assume una volumetria che riprende quella dell’ex Cinema Teatro ma con un carattere più domestico e contemporaneo.

La superficie del parco – memoriale viene suddivisa in tre aree funzionali: un’Agorà civica, un Giardino, una Stanza della Memoria e dell’Arte. Il complesso sarà tenuto insieme da un Monumento della Rinascita, realizzato con blocchi di pietra posti uno sopra l’altro.

 

Il Museo della Città sarà su due livelli. Il piano terra ospiterà reception, caffetteria, una sala principale e locali tecnici e di servizio. Al piano seminterrato verranno realizzati una sala laboratoriale tecnica e audiovisiva, un secondo locale tecnico, servizi per il personale e un magazzino deposito.

“Lo studio Matrice Architetti ha sempre investito nei concorsi di architettura. Fare concorsi è molto importante poiché è l’unico modo per fare architettura nei nostri territori -ha sostenuto Raffaele Semonella- ci auguriamo che la procedura dei concorsi venga utilizzata di più anche dagli enti pubblici, che insistono sul nostro territorio. Ad oggi, i concorsi, restano l’unico mezzo per avere qualità progettuale capace di risolvere problemi complessi”.

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