La testimonianza del giudice Rosario Livatino tocca anche Caivano

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  • Dall’8 al 12 gennaio la mostra Meeting “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino” sarà nel comune napoletano, teatro di recenti drammatici fatti di cronaca
  • Martedì 9 gennaio l’inaugurazione con don Maurizio Patriciello, il procuratore di Avellino Domenico Airoma, il presidente Laf Carlo Tremolada e il prefetto di Napoli Michele di Bari
  • La mostra si trasferirà dal 15 al 28 gennaio nel Tribunale di Napoli. Evento il 19 gennaio con l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, il presidente del Tribunale Elisabetta Garzo e il presidente dell’Ordine degli Avvocati Immacolata Troianiello
  • A Caivano, il comune dell’hinterland partenopeo teatro di tristi recenti fatti di cronaca, giunge la testimonianza di Rosario Livatino, il magistrato ucciso da un’organizzazione mafiosa nel 1990 e proclamato beato nel 2021. Nei prossimi giorni la mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino”, realizzata nel 2022 per il Meeting di Rimini da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino e Centro Culturale Il Sentiero, farà tre tappe molto significative nel territorio napoletano.

La prima è appunto Caivano, dove la mostra itinerante sarà esposta dall’8 al 12 gennaio nel Liceo Statale Braucci in piazza Plebiscito. Si trasferirà poi, dal 15 al 28 gennaio, nel Tribunale di Napoli (Centro Direzionale – piazza Coperta). Queste prime due tappe si svolgono sotto il patrocinio della Prefettura di Napoli, del Comune di Caivano e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. È infine prevista una terza tappa, dal 3 al 10 febbraio, nel Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei.

L’inaugurazione della mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino” a Caivano si terrà martedì 9 gennaio 2024 alle 9.30 nell’auditorium della chiesa di Sant’Antonio, in piazza Plebiscito. Dopo il saluto istituzionale di Filippo Dispenza, coordinatore della Commissione straordinaria di Caivano, interverranno il parroco della chiesa di San Paolo apostolo don Maurizio Patriciello, da sempre impegnato nella lotta contro la camorra e per la tutela di un territorio difficile, il procuratore capo della Repubblica di Avellino Domenico Airoma, il presidente della Libera Associazione Forense (Laf) Carlo Tremolada e il prefetto di Napoli Michele di Bari. Modera il presidente Laf Napoli Mario Barretta.

«La Commissione Straordinaria di Caivano», dice Simonetta Calcaterra, viceprefetto, «nell’ambito delle attività che le sono proprie, volte al ripristino della legalità, ha fortemente voluto, con il sostegno del Prefetto di Napoli, che una tappa della mostra potesse realizzarsi anche sul territorio comunale, proprio per il significativo contributo della figura del giudice Livatino, con il suo esempio personale e professionale». «Si tratta di uno straordinario esempio di magistrato e servitore dello Stato e delle istituzioni», aggiunge Filippo Dispenza, prefetto a riposo, che con Calcaterra e Maurizio Alicandro compongono la Commissione Straordinaria. «Il giudice Livatino ha immolato la sua esistenza per il bene comune. Un esempio da indicare alle nuove generazioni della città di Caivano e del mondo intero, come colui che ci ha indicato la via per operare in totale onestà ed osservanza delle leggi e delle regole».

L’iniziativa è fortemente sostenuta dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, quale ulteriore momento di riflessione sui valori espressi dalla testimonianza di vita del Giudice Livatino, definito da papa Francesco Martire di Giustizia ed esempio di legalità per tutti. Un testimone del nostro tempo che, lontano dai riflettori, ha fatto della sua normalità un’esistenza contagiosa sul piano del rigore, della giustizia e della libertà.

«Rosario Livatino è stato un martire per la giustizia e un uomo di fede che ha vissuto con unità tutti gli aspetti della sua vita. È un simbolo di speranza e impegno, che ci auguriamo fortemente possa ispirare le nuove generazioni», afferma Mario Barretta, presidente Laf Napoli. «Abbiamo promosso la mostra a Napoli e siamo contenti che il percorso cominci a Caivano, perché riteniamo che la figura umana di Livatino sia un faro di luce e di credibilità».

Da segnalare anche l’evento parallelo “Rosario Livatino incontra gli studenti”, mercoledì 10 gennaio 2024 alle 10.00, sempre nell’auditorium della chiesa di Sant’Antonio in piazza Plebiscito a Caivano.

Pochi giorni dopo, venerdì 19 gennaio alle 15.00 nella sala Arengario del Tribunale di Napoli – Centro Direzionale, l’evento “Rosario Livatino: magistrato – dialogo tra magistrati e avvocati”, con gli interventi dell’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, del presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo e del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Immacolata Troianiello. In programmazione nel mese di gennaio 2024 gli eventi “Rosario Livatino: giurista” e “Rosario Livatino: beato”.

La mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino” fin da settembre 2022, subito dopo il Meeting, ha avuto un boom di prenotazioni, venendo proposta in oltre 70 città. Per l’alto numero di prenotazioni è stato necessario realizzarla in quattro copie: per le prossime date libere occorre attendere la fine di aprile. Questa esposizione inoltre è giunta in luoghi in cui le mostre del Meeting non erano mai arrivate, soprattutto nelle aule dei Tribunali, come a Benevento, Bologna, Brescia, Como, Genova, Milano, Torino, Padova, in quest’ultima sede con l’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Magistrati e avvocati hanno “adottato” il giovane collega siciliano elevato all’onore degli altari, che pagò con la vita le sue innovative indagini antimafia.

Livatino si è affermato come un testimone vivo, senza che ciò fosse stato minimamente pianificato, per l’attrattiva che ha suscitato in chi ha voluto conoscere la sua storia. «È l’attrattiva», commenta Alessandra Vitez, responsabile delle mostre del Meeting, «che nasce dallo stupore di fronte a un uomo che ha vissuto intensamente il lavoro e i rapporti, generando una bellezza e una certezza di vivere con semplicità un’esperienza di fede, dentro una circostanza drammatica, anzi almeno apparentemente tragica. Moltissimi, soprattutto giovani, sono stati colpiti dal suo modo di guardare la vita, i rapporti, il lavoro».

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