Si allarga a macchia d’olio l’indagine sullo stupro delle due ragazzine di Caivano che da ieri ha portato la cittadina a nord di Napoli sui giornali e ai tg di tutta Italia.
Secondo le ultime indiscrezioni sarebbero almeno 15 i ragazzi coinvolti, tutti identificati, con almeno 10 telefoni cellulari sequestrati dai carabinieri della compagnia di caivano diretta dal capitano Cavallo. I ragazzi di Caivano, del Parco Verde e anche del Bronx, qualcuno legato anche alla malavita locale.
Non situazioni singole, ma storie morbose che hanno inizio già nel 2022. Le due vittime avrebbero appena 10 e 12 anni, e non 13 come emerso inizialmente. La più piccola, prima fidanzatina di uno dei piccoli capi del branco, poi man mano le violenze, come scenario l’ex struttura comunale Delphinia, abbandonata e luogo di ritrovo di drograti.
La cosa che ha tradito il branco è stata quella di filmare i rapporti. Uno dei video è finito al fratello di una delle vittime che ha innescato le denunce dei genitori e l’allonatamento delle ragazze.
Le famiglie ora parlano tramite gli avvocati. Angelo Piasani, che conosce la realtà caivanese per aver curato le famiglie di Fortuna Loffredo e del piccolissimo Antonio Giglio sui quotidiani fa giungere le emozioni delle famiglie.
Non potevano immaginare che nonostante un quartiere con mille difficoltà e rischi le giovanissime figlie potessero cadere in una spirale di violenza del genere. Non si sentono colpevoli e dichiarano di aver tenuto massima attenzione, ma non è bastato. C’è solo voglia di giustizia e di andare via da quel posto, che definiscono l’inferno.
Poi una frase che dovrebbe far pensare: Il Parco verde è l’inferno e tutti dovrebbero andare via da qui!