Far cessare il 1 agosto 2023 l’Amministrazione Comunale di Caivano non è stato bello, ma necessario.
Caivano rivivrà l’incubo di rivedere le proprie sorti affidate temporaneamente a dei Commissari nominati dalla Prefettura di Napoli, uomini e donne dello Stato che forse prima di oggi nemmeno conoscevano il nostro territorio.
Una condizione temporanea che speriamo possa servire alla classe politica del territorio per riflettere sulla propria misera condizione e sullo stato in cui versa da ormai decenni il paese.
Una riflessione che sia quanto più reale possibile, che prenda in considerazione la “Caivano di sopra” e la “Caivano di sotto” e che sappia sin da subito prendere le distanze da “quella di sotto”, dalle solite famiglie caivanesi portatrici di grandi interessi e dalla classe deliquenziale territoriale.
Gli addetti ai lavori sanno bene chi ha tenuto in ostaggio Caivano e i Caivanesi per l’ennesima volta negli ultimi decenni, uomini che dovranno essere completamente emarginati e messi all’angolo.
Le forze sane del paese devono necessariamente unirsi, eliminando partiti e grandi ideologie.
Servono civiche, servono giovani, servono donne, piccoli artigiani, professionisti ed intellettuali.
Bisogna convogliare tutte le forze sane del paese, non domani, ma oggi.
Caivano è morta. Bisogna riedificare dalle macerie.
I caivanesi lo meritano e non possono continuare a vivere di perenni delusioni.