Inaugurata la stagione dei roghi tossici 2023 in zona Scotta

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Finestre chiuse stanotte all’alba per i residenti in zona Scotta, invasa dai fumi dei roghi tossici.

Stamattina alle 6.30, come ogni anno d’estate, la solita autovettura scarnificata e data alle fiamme, stanotte invece numerosi micro-incendi di legname e rifiuti vari. Come ci ha segnalato una cittadina: “Allora, è già ricominciata la stagione dei roghi? Siamo nel 2023 e ancora non abbiamo una pattuglia speciale o qualcosa del genere che ci eviti sta merda. Sono le ore 06:33 e tutta l’area circoscritta a via Scotta è invasa da una grossa e densa, quanto nociva scia di fumo. Stessa cosa capitata durante la notte tra le 22:00 e l’01:00, quando un olezzo di “legno marcio” aleggiava su tutta l’area. Vogliamo davvero trascorrere l’ennesima estate barricati in casa? Spero si possa riportare l’attenzione su questa piaga che ormai affligge i cittadini caivanesi da troppo tempo. Cordiali saluti”. 

Gli innesti per il maxirogo

La dinamica è sempre la stessa, si preparano gli innesti per i futuri maxiroghi, con cumuli di rifiuti dispersi agli angoli delle strade, come via Viottolo delle Serpi, prolungamento di via Scotta, via Sant’Arcangelo, zona Casolla, ma al ridosso del campo rom, via Cinque vie, la situazione è sempre più grave. 

Videosorveglianza assente

Un grande danno a tutta la nostra collettività è stato fatto quando sono state “abbandonate” le uniche e poche telecamere funzionanti del sistema di videosorveglianza attivo nel periodo 2020-2021. La cabina di regia presente presso gli uffici del Comando di Polizia Locale non è attualmente gestita. 

Guardie ambientali assenti 

Volontari e sentinelle del territorio messi da parte, per un mancato rinnovo della convenzione tra GADIT (Guardie Ambientali d’Italia) e il Comune di Caivano. Territorio abbandonato completamente. 

Sversamento illecito di rifiuti da parte dei cittadini

Un altro fattore da considerare, e da non trascurare, è l’incuria con cui molti cittadini di Caivano sono soliti abbandonare rifiuti ingombranti presso quelle strade di periferia che abbiamo citato poc’anzi. Uno scempio, considerando che a pochi chilometri, c’è l’Isola Ecologica. 

Istituzioni?

Le istituzioni hanno provato, ma non riescono a risolvere questa sciagura, lavorando male a pratiche burocratiche, alcuni invece lucrando. Sia politici, che amministratori, hanno una dose di responsabilità. Le forze dell’ordine, che si aspettano di poter collaborare e indagare come dovrebbero, spesso, sono ostacolati dagli stessi intoppi politico-burocratici. 

Una matassa da cui non se ne esce. Allora il resoconto è questo: 

Ci stiamo preparando per la nuova stagione dei roghi tossici? Purtroppo, si! I responsabili ormai sono noti, le tane dei veri artefici, ancora difficili da stanare, ma la motivazione per smuovere masse e organizzare flashmob, o proteste, è bassa, perché i cittadini sono davvero stanchi e non sanno più verso chi o cosa appellarsi, per salvarsi in questa maledetta Terra dei fuochi. 

 

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