Nel giugno 2015 durante la gestione del sindaco Monopoli il consiglio comunale approvò la dichiarazione di dissesto finanziario del comune con la motivazione che l’ente aveva accumulato ingenti debiti che non potevano essere liquidati con le disponibilità di bilancio.
Alla dichiarazione di dissesto, seguì l’approvazione da parte della commissione straordinaria, dopo lo scioglimento del consiglio comunale, nel 2017 di un bilancio stabilmente equilibrato in grado di tenere bilanciate le entrate e le uscite delle casse comunali.
Successivamente nell’ottobre del 2016 veniva nominato un organismo straodinario per il ripaino dell’indebitamento pregresso.
Tale organismo aveva il compito di accertare l’ammontare complessivo dei debiti maturati al 31 dicembre 2015 e gli eventuali crediti da incassare.
L’osl (organo starordinario di liquidazione) ha accertato che il totale dei creditori del comune era di circa 885 posizioni per un totale di 25.878.000 euro.
Sulla scorta delle istanze pervenute nell’ottobre del 2020 approvavano un piano di estinzione della massa passiva (debiti del comune).
Il piano, predisposto dall’Osl, veniva inviato, poi, al Ministero degli Interni che con proprio decreto del febbraio 2023 lo approvava in via definitiva.
Dalla lettura degli atti approvati dall’organo liquidatore emerge che la massa passiva ammessa alla liquidazione è stata di circa 18 milioni di euro a fronte di accrediti incassati dall’Osl fino al 2015 per circa 10 milioni.
Inoltre, sempre il predetto organo di liquidazione ha accertato che il comune deve (o dovrebbe) incassare oltre 100 milioni di euro per le annualità dal 1991 al 2015, costituiti dal mancato pagamento dei canoni dell’acqua, tassa rifiuti e Ici.
Questo dato la dice lunga sulla reale capacità dell’ente di introitare effettivamente le somme dovute al comune per l’erogazione dei vari servizi.
Infine sono in molti a chidersi se la nomina da parte del consiglio comunale della commissione speciale per il dissesto dell’ente si sia insediata e a quali conclusioni sia giunta.
I caivanesi, come sempre, attendono risposte.