Caivano tra buche, balle e bollette. Non se ne può più!

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Chi abita a Caivano ha modo di assistere all’agonia di un paese che una volta era tra quelli che si distinguevano per il vivere civile. Nel passato la corretta amministrazione non era un’utopia, ma una realtà palpabile. Le varie amministrazioni si alternavano in una dialettica politica fatta di confronti sulle cose da fare per il bene comune e non si attardavano in vane giaculatorie di propaganda subito smentite dai fatti come avviene adesso.

Oggi purtroppo il governo della città è solo teatro.

Nel passato si era dotato il paese con una scuola all’altezza dei bisogni con la prima scuola media del territorio grazie all’on. Ferdinando D’Ambrosio, il primo istituto tecnico superiore con l’azione del compianto Felice Capone e una politica di edilizia scolastica efficace ed efficiente realizzata dall’assessore Donato Falco che si era attivato anche nella creazione di un asilo nido oggi scomparso.

Purtroppo adesso tutto tace e i vari Luigi Falco, Crispino, Capone Del Gaudio, Donesi, Roccatagliata, Mario Ambrosio, Di Palo, e Franca Falco non ci sono più e le lamentele dei vari operatori scolastici  e dei cittadini tutti sono sempre più insistenti e ignorate. Quanto alle strade il disastro è davanti agli occhi di tutti. A fronte dell’impegno di Pasquale Roccatagliata che aveva risolto il problema di una più rapida viabilità con la creazione della Circumvallazione Ovest che oggi è l’asse viario più importante del paese, l’attuale amministrazione si fa notare per la sua sonnolenza e incapacità.

Tutto tace mentre i debiti fuori bilancio crescono alimentando sospetti e dubbi sulla loro liceità e opportunità. Il patrimonio di strutture fatte a compensazione dell’insediamento e costruzione del parco verde  sono un cimitero vandalizzato dai soliti ignoti e dall’insipienza degli attuali amministratori. Tutto è in attesa del giudizio universale e di un bagno di umiltà della  attuale maggioranza delle porte girevoli.

I cittadini aspettano solo di poter votare e mettere alla porta una maggioranza che si preoccupa solo di scaldare la sedia occupata. Nel frattempo devono subire le angherie di un potere cieco e incapace di ascoltare una cittadinanza dolente e stanca. Per cui la famigerata tassa sul macinato di Quintino Sella oggi sembra uno scherzo a fronte di quanto sta avvenendo in questi giorni.

Infatti a Caivano sono in arrivo gabelle ed angherie intollerabili e lesive dei diritti dei cittadini.  Tramite la Sogert (azienda incolpevole di ciò) si sta notificando la TARI cioè la tassa per i rifiuti urbani e se ciò non bastasse quella per il  recupero di quella per il consumo dell’acqua potabile. Si tratta di somme enormi, che in alcuni casi superano i seicento euro per molti nuclei familiari mono reddito a fronte di un servizio che rasenta l’indecenza.

Pino Costantino in un vecchio dibattito politico

Se ben ricordo l’attuale Sindaco aveva promesso una diminuzione di tale gabella grazie anche  alla razionalizzazione del servizio. Nulla di tutto questo è avvenuto anzi gli aumenti sono incredibili e immotivati. La gara per un nuovo e più economico affidamento langue in un silenzio assordante come l’individuazione di coloro che nel parco verde occupano in maniera abusiva le case dei terremotati evadendo dal dovere di partecipare al riparto delle spese a danno degli altri, come il prefetto di Napoli aveva rilevato nella sua relazione al ministro dell’interno che giustificava anche lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione camorristica per il recente passato.

Sembra che ciò non basta per cui rilevo che le angherie attuali ledono anche un altro diritto che è quello della rateazione prevista come possibilità dalla legge. Per cui non solo si accolla ai poveri e incolpevoli caivanesi il costo di un servizio che fa acqua da tutte le parti, ma si pretende di farlo pagare “ora e subito” senza rateazione e senza possibilità di sfuggire ad una gabella ingiusta e lesiva per quanti non la possono pagare.

Forse si tratta di un abuso?

Suppongo che bisognerebbe approfondire, ma io non sono un magistrato inquirente! So solo che così non si può continuare e aspetto che si torni alle urne per cacciare un’amministrazione dannosa per le sorti del paese!

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