Non si è svolto il Consiglio comunale di Caivano, convocato per ieri sera, per la mancanza del numero legale. Non è un segnale di crisi come avvene per lo scorso anno, ma sicuramente non vi è unità di intenti nelle decisioni da prendere.
In un momento storico importante per la città con l’approvazione del piano delle opere pubbliche e del bilancio, diversi sono i consiglieri che per il periodo festivo, per visione diversa su alcuni punti, per motivi personali non erano presenti in consiglio.
Sicuramente il lavoro di alcuni assessori è minato dal lavoro oscuro di altre persone, mentre non si comprendono i veri obiettivi finali, mentre si attende settembre, mese in cui potrebbero cambiare nuovamente gli equilibri in giunta, con l’altro partito di maggioranza con un unico consigliere, Articolo Uno, che vorrebbe riavere un posto nell’esecutivo.
Questo il comunicato di Caivano Conta dopo il consiglio saltato di ieri sera:
Ci dispiace constatare che nella seduta del Consiglio Comunale di ieri è andato in scena un altro teatrino della maggioranza Falco. Il primo punto all’ordine del giorno prevedeva l’approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche, atto importantissimo per lo sviluppo sociale ed economico del paese.
All’inizio dei lavori erano presenti solo 13 Consiglieri di maggioranza, che dopo pochi minuti sono diventati 12. Nonostante ciò, per senso di responsabilità verso il paese, come opposizione abbiamo scelto di far proseguire i lavori dell’assise, astenendoci dalla votazione ma restando in aula, per garantire il numero legale minimo e portare a termine la votazioni su misure così importanti. Mai avremmo però immaginato che invece fossero gli stessi Consiglieri di maggioranza a sabotare i lavori del civico consesso e non garantire il numero minimo per l’immediata esecutività del programma da loro stessi proposto.
Preso atto di quest’ulteriore crisi della maggioranza, abbiamo ritenuto inopportuno continuare i lavori. La mancanza del numero legale di ieri manda un ulteriore messaggio chiaro alla popolazione, ossia l’incapacità cronica di questa maggioranza ad indirizzare e realizzare servizi e welfare per la città e per il benessere dei nostri concittadini.