Inflitta la pena a Michele Gaglione, caduta l’accusa di omicidio volontario per discriminazione di genere

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Inflitta la pena di 9 anni a fronte di una richiesta di 22 dei sostituti procuratori di Nola per Michele Gaglione, coinvolto nella tragica vicenda che ha visto la morte della sorella Maria Paola, tra la notte dell’11 e il 12 settembre 2020, in seguito ad un incidente avvenuto ad Acerra.

Dovrà restare agli arresti domicilari per 9 anni e 6 mesi, con obbligo di residenza fuori regione e con braccialetto elettronico. Lo ha deciso la Corte di Assise di Napoli, che ha accolto l’istanza degli avvocati Giovanni Cantelli e Domenico Paolella, che assistono l’imputato; i pm della Procura di Nola che sostengono l’accusa, Aurelia Caporale e Patrizia Mucciacito, hanno dato parere positivo perché Gaglione ha avuto una buona condotta in carcere, è incensurato e non sussiste il pericolo di reiterazione del reato.

Inizialmente, Michele Gaglione, fu accusato di omicidio pretereintenzionale, poi l’accusa fu aggravata in omicidio volontario, in seguito alle dichiarazioni di Cira Migliore (compagna della sorella Maria Paola) per poi ritornare all’accusa originale di omicidio pretereintenzionale e lesioni nei riguardi di Cira Migliore con 9 anni e 6 mesi; sono caduti diversi capi d’accusa, tra cui: l’omicidio volontario aggravato per futili motivi, discriminazioni per motivi di sesso, di genere, di orientamento sessuale, di identità di genere. Il giudice ha comunque accordato un risarcimento da quantificare all’Arcigay, che si e’ costituito parte civile. Le motivazioni della sentenza verranno presentate entro 90 giorni.

Una novità importante che cambia il punto di vista dell’ intera vicenda, che all’epoca fu letta, alla luce di quanto fu dichiarato da Cira Migliore, come un atto vero e proprio di discriminazione nei suoi riguardi per omofobia. 

La gogna mediatica sollevata dalla comunità lgbt sul tema fu tale da coinvolgere i media nazionali in trasmissioni continue sulla vicenda, inferendo sul dolore di una famiglia già affranta per la grave perdita.

 

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