Il 25 marzo, in occasione del #Dantedì, istituito dal Ministro Franceschini nel 2020 per celebrare in Italia e nel mondo il genio di Dante, molteplici iniziative vengono realizzate dalle scuole e dalle associazioni culturali.
Quest’anno nella splendida cornice della Reggia di Caserta, 100 alunni del Liceo Giannone, supportati dalla Società Dante Alighieri, sezione di Caserta, che si propone di diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, e opportunamente guidati dalla dirigente professoressa Marina Campanile e dai docenti della scuola, sono stati protagonisti di un’eccezionale iniziativa culturale, con momenti di condivisione e di conoscenza che hanno accompagnato il pubblico in visita al piano nobile della splendida Reggia.
I giovani hanno dato vita ad una maratona di lettura di passi selezionati delle tre Cantiche, all’esecuzione di musiche e canti e alla rappresentazione di scene teatrali monologiche e dialogiche.
Il pubblico presente in sala ha potuto così gustare la poesia dei versi della Divina Commedia, la musicalità di brani suggestivi, la rappresentazione plastica dei passi più famosi dell’opera dantesca.
Niccolò Tommaseo, autore di un commento alla Divina Commedia affermava:
“Leggere Dante è un dovere”
“Rileggerlo una necessità”
“Sentirlo presagio di grandezza”
Questi giovani studenti hanno “sentito” veramente il Divin Poeta quando hanno rappresentato, come in una scena teatrale, l’amore di Paolo e Francesca tragicamente conclusosi; mentre un compagno così declama:
“Amor, che al cor gentil ratto s’apprende”
“Amor, ch’ a nullo amato amar perdona”
“amor condusse noi ad una morte”
due giovani, vestiti di bianco (Paolo) e di rosa (Francesca), teneramente allacciati: “Quali colombe dal disio chiamate” si avvicinano a Dante, e mentre Paolo tace, Francesca gli narra la loro triste storia d’amore e lo commuove a tal punto che egli cade: “Cadde come corpo morto cade”.
Bellissima è stata anche la rappresentazione di Firenze, tormentata dalla lotte intestine tra Guelfi e Ghibellini: una bellissima e bravissima ballerina, che impersonava la città tanto amata, volteggiava flessuosamente nella sala, mentre si fronteggiavano, senza esclusione di colpi, Dante e Farinata, una delle figure più imponenti e meglio riuscite non solo dell’Inferno, ma di tutta la Divina Commedia, testimoni dell’aspra lotta delle fazioni a Firenze.
Ha partecipato all’evento, come invitata speciale per il suo attaccamento al Divin Poeta, la nostra concittadina, la preside Francesca Falco, che si è complimentata con la dirigente scolastica, con i docenti e con gli alunni per la bellissima iniziativa, che rende onore alla figura del Sommo Poeta, la cui fama trascende il tempo e lo spazio e che tutto il mondo ci invidia.
La preside ha rievocato con tanta nostalgia gli anni Cinquanta del secolo scorso (1954-1959), quando frequentò il ginnasio e il liceo presso il prestigioso Giannone, fucina e palestra di autentica formazione umana e culturale per i giovani dell’epoca.
La manifestazione si è conclusa tra la soddisfazione degli organizzatori e degli studenti, gli applausi del pubblico e l’auspicio che tali iniziative vengano sempre più diffuse e potenziate.