Apprendo con vivo rammarico che sono stati asportati da Caivano Arte 370 kg di cavi di rame per un valore di 25mila euro, in seguito ad un furto.
Per completezza d’informazione si fa presente che il complesso artistico, una vera e propria città dell’arte, consta di una 1 sala teatrale con 700 posti, 1 sala teatro con 100 posti, 1 arena teatrale con 800 posti, sale d’incontri, spazio mostre, spazio ristoro, spazio di socializzazione all’aperto.
Il furto rende inagibile la preziosa struttura, custodita con cura per molti anni, dopo la sua consegna dal commissariato di governo, ed inaugurata con tanto entusiasmo nel dicembre del 1998.
Ricordo ancora la serata dell’inaugurazione (ricoprivo la carica di sindaco) allorquando, durante il mio festoso discorso inaugurale, mi trovai alle spalle un gruppo di disoccupati organizzati, sfuggiti al controllo delle forze dell’ordine, e temetti di essere catapultata giù dal palco. Non persi la calma e, fortunatamente, dopo poco, la situazione tornò alla normalità e gli spettatori potettero ascoltare il meraviglioso coro Gospel che era in programma.
Successivamente “Caivano Arte” è stato il luogo simbolo della cultura e dell’arte a Caivano, sia per le note compagnie teatrali succedutesi sul palco, sia per l’accessibilità dei costi degli spettacoli, spesso integrati con fondi del comune, specialmente in occasione di festività, che attiravano il pubblico da tutto il circondario. Ricordo, per esempio, che per una ‘Cantata dei pastori’ di Peppe Barra o per uno spettacolo di Lina Sastri si pagavano solo 2000 lire (1 euro).
“Caivano Arte” fu la struttura dove i cittadini di Caivano potettero incontrare ed ascoltare Maria Falcone, che, invitata alla manifestazione finale del progetto legalità dell’I.C. Milani il 26 Aprile 2002, portò la sua accorata e preziosa testimonianza del sacrificio di Giovanni Falcone, barbaramente ucciso dalla mafia.
A “Caivano Arte” furono realizzati programmi di teatro per le scuole del territorio e furono rappresentati con successo dalla compianta professoressa Anna Montanaro, docente prima all’ ITIS Morano, poi al Liceo Scientifico Braucci, lavori teatrali di notevole spessore culturale, che vedevano lei come regista e gli alunni come attori.
Questi ricordi, prepotentemente riemersi alla mia mente dopo la notizia del furto, hanno risvegliato in me amare riflessioni su altre preziose strutture comunali, oggi barbaramente vandalizzate, perché lasciate all’incuria da tutte le amministrazioni succedutesi da alcuni anni a questa parte.
Come dimenticare lo scempio del centro sportivo, la cui piscina richiamava ragazzi non solo di Caivano, ma anche dei comuni vicini: ancora una volta i miei ricordi vanno al 18 settembre del 1999 (anche allora ricoprivo la carica di sindaco); lo inaugurammo alla presenza di migliaia di cittadini, che giravano entusiasti per i viali del centro, ai cui lati svettavano piante esotiche protette dai vetri delle serre, e ammiravano la maestosità dell’intera struttura. Si trattava infatti del più grande centro sportivo della provincia di Napoli, costato circa 50 miliardi dei fondi della ricostruzione che occupava un’area, di oltre 40.000 mq.
E comprendeva: una palestra coperta e riscaldata, una piscina, un solarium, una pista all’aperto per l’atletica leggera, una pista per il salto con l’asta, triplo e in lungo, uno spazio dedicato al lancio del peso, quattro campi di bocce, un campo di pallamano e pallavolo, un campo di basket e quattro da tennis. Un’ampia distesa di verde di 12.000 mq completava la splendida struttura.
Dura fu la battaglia per l’apertura di questo centro, ostacolata fino al giorno precedente l’inaugurazione per i ricorsi di una società sportiva di un comune vicino, ricorsi patrocinati da un avversario politico locale, perché a Caivano fosse precluso l’uso di questa importante struttura per lo svago e lo sport.
Vandalizzato è stato pure lo stadio Faraone, per il quale la sottoscritta, sempre durante il suo mandato (dicembre 1997- luglio 2000) riuscì a recuperare 500 milioni delle vecchie lire che giacevano inutilizzate alla Regione.
Oggi la gloriosa Boys Caivanese è costretta a disputare il suo campionato allo stadio “Vittorio Papa” di Cardito.
Uno tsunami ha investito Caivano
CUPIO DISSOLVI – DESIDERO DISTRUGGERMI
Pare sia questa la sindrome dei nostri governanti!
Di chi la colpa? Certamente le colpe vanno addebitate a tante amministrazioni che si sono susseguite negli anni precedenti e che sono state poco attente alla conservazione del prezioso patrimonio pubblico. Sicuramente gli attuali amministratori non hanno la bacchetta magica; so per esperienza personale, come è difficile governare.
Ma, onestamente, non si può ulteriormente tollerare che, a più di un anno dalle elezioni, si succedano continue riunioni di una maggioranza disomogenea, trasformista, continuamente rimodulata con salti vergognosi, doppi, tripli o anche quadrupli da uno schieramento all’altro.
È mai possibile che gli interessi più beceri delle varie formazioni partitiche determinino una crisi continua per la spartizione di poltrone?
È tollerabile che non ci sia ancora un esecutivo stabile?
Fino a quando abuserete della pazienza dei cittadini di Caivano?
Un ultimo appello al sindaco, che ho conosciuto come assessore competente, solerte e grande lavoratore:
Trovi la quadra in questa situazione! Assuma tutti i poteri che la legge gli dà! Ponga fine a questo vergognoso balletto di tanti ‘sedicenti politici’!