Emergenza sanitaria: non solo Covid, impazzano topi per le strade cittadine

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A novembre, gli studenti sono in piena attività scolastica, ma con il Covid e i contagi sempre in aumento, l’emergenza sanitaria inizia dinuovo ad allarmare i cittadini, soprattutto quando a seguito del riscontro di positività di un bambino, tutta la famiglia è costretta alla quarantena.

Se a queste difficoltà, aggiungiamo anche l’emergenza rifiuti con scioperi da parte dei dipendenti della Green Line, e con le strade sporche aumenta la moltitudine di ratti scodinzolanti, la questione diventa davvero insostenibile.

Pochi giorni fa, a via Caputo, nei pressi della scuola Cilea-Mameli-Rodari, i genitori degli allievi dell’istituto hanno dovuto assistere ad uno scenario “raccapricciante” con diversi topi schiacciati sull’asflato probabilmente da auto in corsa.

Dal Covid ai topi, il passo è breve

I roditori sono così tanti da esseri investiti ovunque, tante sono le segnalazioni che arrivano in redazione. Si tratta di una nuova emergenza sanitaria. La questione l’abbiamo sollevata da mesi sul nostro blog. Non esistono margini di comunicazione e collaborazione con l’Ente. Più volte abbiamo provato a chiedere informazioni al fine di salvaguardare il diritto di cronaca, ma sembra davvero che non ci siano risposte concrete.

I cittadini chiedono di essere informati per sapere quando sarà effettuata una derattizzazione, ordinaria o straordinaria che sia, in tutto il territorio di Caivano. Senza esclusione delle frazioni di Casolla e Pascarola, con particolare insistenza nei luoghi “marginali” come i quartieri a rischio, ovvero il rione Iacp e il Parco Verde.

Queste sono le domande, nulla di straordinario o di offensivo verso l’amministrazione, ma un sacrosanto diritto del cittadino di avere delle risposte, considerato il canone annuo pagato alla ditta di smaltimento rifiuti e delle varie incaricate ai lavori straordinari.

La questione è stata altresì affrontata da diversi cittadini, tra cui, Giuseppe Ziello, in un suo post su Facebook ha scritto:

«Un’amministrazione che vuol parlare di cultura e permette che fuori ad un istituto d’istruzione sia questo lo spettacolo è un ossimoro… Le iniziative culturali devono partire dalla cultura di base: l’igiene la salute e la sicurezza dovrebbero essere punti cardine di ogni politica… Rompo il silenzio per lo schifo! Il territorio va vissuto controllato, vigilato… Invece di offendervi per la nostra indignazione fate ammenda è operate per il bene!».

L’avvocato e giornalista Giuseppe Caputo, in un suo articolo pubblicato su Corriere della Città, ha scritto:

Una città allo sbando. Ancora una volta balzata all’attenzione dei media per fatti di cronaca nera nel Parco Verde. Da oltre un anno, Caivano è governata da una compagine in piena crisi politica. Sindaco e maggioranza ormai litigano solo per le poltrone. Con un’opposizione sonnecchiante, taluni dicono pronta ad entrare in maggioranza.

C’è un incantesimo malefico che aleggia su Caivano. La città non riesce a trovare pace, men che meno l’orgoglio, il senso civico, un sentiero di normalità.

E’ una città devastata dal dolore, trattata da cassonetto provinciale, ammorbata dai veleni dei roghi, pervasa da illegalità d’ogni genere.

Dopo lo scioglimento per infiltrazione, al Comune è tornata più o meno la medesima classe dirigente in continuità col passato prossimo e remoto delle amministrazioni messe nel mirino della Prefettura. Stessa gente, casacche diverse. Non importa dove, se a destra, a sinistra oppure nelle civiche: il tessuto politico è più o meno lo stesso, l’andazzo è lo stesso.

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