Perde la vita a 18 anni, Irene Raimo, vittima di una tragica fatalità

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Una tragedia difficile da raccontare, quella accaduta due notti fa a Sant’Arcangelo, dove a perdere la vita è stata Irene Raimo.

Giovedì notte erano in cinque in auto, una Fiat Punto grigia. Pare che avessero trascorso una serata con degli amici in prossimità del parco Tav, dove c’è un campo di calcetto e uno di basket. La struttura è abbandonata ormai da anni, senza recinzioni e sorveglianza, diventata ultimamente un luogo di ritrovo per la gioventù locale.

Era ormai passata la mezzanotte, quando una delle ragazze riceve una telefonata dalla madre che le chiede di rientrare, così le amiche la riaccompagnano a casa a via Caputo, e restano in quattro.

“Facciamo un altro giro” sostiene una ragazza e ritornano in via Sant’Arcangelo. Irene era seduta sul sedile posteriore, dietro chi guidava.

La velocità era sostenuta, più o meno 70 km orari, ma via Sant’Arcangelo è una strada periferica, dove le auto sfrecciano a velocità impressionanti, tale che alcuni residenti della zona già diverse volte hanno segnalato al Comune, il disagio.

Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente. L’auto, dapprima, ha impattato su di un palo della pubblica illuminazione, che è stato abbattuto (sono ancora visibili i resti di cemento sull’asfalto) poi si è ribaltata e solo dopo un percorso di 50 metri, si è arrestata.

Una delle ragazze ancora presente nel veicolo, ha chiamato l’amica che avevano da poco riaccompagnato a casa, per essere assistite, la quale si è precipitata sul luogo dell’incidente accompagnata dai suoi genitori.

Era notte, nessuna illuminazione, si sentivano solo le urla disperate di ragazze che chiedevano aiuto…

“Quando sono arrivati sul posto, non è stato facile distinguere chi era viva, chi era ferita, chi invece non ce l’aveva fatta”, ha raccontato una testimone molto vicina ai familiari della vittima:

“Erano tutte sotto shock”

Solo dopo pochi minuti, una ragazza molto vicina ad Irene scopre che purtroppo aveva perso la vita:

“Era irriconoscibile. Non poteva essere lei…”

Dopo aver realizzato la gravità dell’ accaduto, sono stati allertati immediatamente i soccorsi e sono intervenuti i Carabinieri della Tenenza di Caivano, guidati dal tenente Antonio La Motta.

L’area è stata transennata per i primi rilievi e le indagini di rito. Irene è deceduta sul colpo, riportando diverse ferite sul corpo. Un’altra ragazza, ha avuto delle ferite gravi, mentre le altre due sono sotto osservazione. Tutte in stato di shock. Non riescono a comunicare, né a raccontare l’accaduto.

Trovare parole in simile vicende è impossibile…

Sono tutte vittime di una tragica fatalità! 

Irene viveva nel Parco Verde con sua madre, proprio qualche anno fa a settembre, ha perso suo padre per una fatalità.

Era molto affranta da questa perdita, a tal punto da essersi isolata un po’ dagli altri. Solo da qualche mese aveva ricominciato a riprendersi; lavorava all’Eni Cafè, sul Corso Umberto I, e aveva voglia di apprendere. Era finalmente tornata a vivere.

In poco tempo aveva imparato a fare il caffè in modo impeccabile. Era sveglia, con gli occhi vispi. Aveva tanti progetti in corso. La settimana prossima avrebbe dovuto iscriversi alla scuola guida… Quanta sofferenza negli occhi dei suoi cari. Quanto disarmo stiamo provando noi in queste ore. Non doveva succedere. Irene non meritava questo, doveva crescere e realizzare i suoi sogni, come tutte le sue coetanee…”.

Le parole del gestore del bar sono cariche di emozione. La comunità caivanese è sconvolta per ciò che è accaduto.

Stamane, in tanti, sono passati sul luogo dell’incidente per darle un saluto. C’è chi ha posto dei fiori, chi dei lumini per una preghiera. Riposa in pace, Irene, e scusaci se non siamo stati in grado di proteggerti.

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