Una nonnina, G.L. di ben 100 anni e 4 mesi, con infarto miocardico in atto è stata salvata grazie al tempestivo intervento dell’equipe del reparto di cardiologia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, coordinata dal primario Francesco Piemonte.
LE DICHIARAZIONI
“La cosa importante – spiega il dottore Piemonte – è stata la precocità della diagnosi, la stabilizzazione clinica e il trasferimento nei tempi previsti dalle linee guida, presso l’hub di riferimento di Acerra (Villa dei Fiori, ndr), dove poi è stata eseguita l’angioplastica primaria con stent medicato (reparto di emodinamica diretto dal dottor Ciro De Simone). Nell’infarto la rapidità è un elemento essenziale ed il tempo è “muscolo”, cioè minore è il tempo intercorso tra la diagnosi e il trattamento riperfusivo e minore è il muscolo cardiaco che si danneggia. Ciò si verifica ancor più nei pazienti fragili”. La vecchina è stata brillantemente trattata e stabilizzata dal dottor Raffaele Forte.
UN ALTRO INTERVENTO SALVAVITA
Intanto, sempre nel nosocomio frattese, il primario Piemonte, coadiuvato dal dottor Antonio Carraturo, ha effettuato un delicato intervento su un paziente, G.P. di 69 anni, affetto da severa obesità (peso circa 200 kg) e con postumi da Covid-19, arrivato al pronto soccorso con un blocco cardiaco completo ed una severa cardiopatia dilatativa. Pertanto gli è stato impiantato un pacemaker bicamerale con funzione anche di defibrillatore.
LE DIFFICOLTA’
“Oltre a quelle logistiche – sottolinea il dottor Piemonte – la maggiore difficoltà dell’intervento è stata quella di reperire un accesso venoso per l’introduzione dei due cateteri. Per questo abbiamo utilizzato una tecnica che fanno in pochi: un accesso percutaneo ecoguidato. Un plauso va anche a tutti i miei collaboratori medici e paramedici per l’importante lavoro che quotidianamente svolgono con professionalità e competenza nel reparto di cardiologia”.