Storia e tradizioni a Caivano. Il rione San Giovanni

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San Giovanni è il sito più antico di Caivano ed è lì che nascono le prime abitazioni rurali e ad esso è legata la cadenza dialettale di Caivano antica.

I loro abitanti rispetto agli altri sono quelle che più sentivano l’identità dell’appartenenza, quasi tutti frequentavano il proprio rione, e fino a poco tempo fa venivano apostrofati (e’ facc stort), a riguardo ci sono svariate versioni del perché, la più credibile è che in origine nella maggior parte erano muratori e contadini e nello specifico meno acculturati, e quando uscivano fuori era solito sentire (scanzatv stan arrivan e zappatur)  perciò spesso ti guardavano con occhiate sospettose.

Il rione acquista notorietà e bellezza nel periodo degli Angioini, infatti per dare luce e spazio al castello, al nord di esso vennero abbattute le vecchie abitazioni e creata una strada ampia e diritta, l’attuale via Imbriani che insieme a via Rosano ( San Giuann piccirillo ) e via Atellana, componevano il vecchio rione, nella piazzetta Francesco Russo in origine largo San Giovanni, è situata la centenaria cappella votiva dedicata al Santo.

San Giovani Battista è il santo più antico che si ricorda, infatti nasce prima della venuta di Cristo figlio di Zaccaria ed Elisabetta, famiglia sacerdotale. Ad inizio 900 il luogo diede i Natali alla nutrice Maria Consiglia Zampella in Del Gaudio, mamma di latte del grande Peppino De Filippo, le nutrici venivano cercate dai benestanti che le prendevano in casa quando il latte scarseggiava prima degli omogenizzati e del latte in polvere, con lei si invertirono i ruoli, non fu lei che si spostò a Napoli, ma fu la De Filippo che per un certo periodo affidò il bambino alla nutrice caivanese (dal 1903 al 1907) ed era lei che a cadenza veniva a trovarlo insieme ai suoi fratellini Eduardo e Titina, figli concepiti fuori letto insieme al grande Eduardo Scarpetta. Peppino no si dimenticò mai di questa seconda mamma , ricordandola spesso nei suoi monologhi.

Ad animare e ravvivare il rione si ricordano attività scomparse e quelle ancora in auge. Nella piazzetta c’era Cicciotto o Canteniere, Peppino o chianchier, o ferrament do Francese, o bar e cacazzone a via ATELLANA, Titina a tabbaccar, Franca a salumer, a via Imbriani a chiang e Peppe Massaro. Articoli sportivi Ranieri attualmente trovi la ludoteca, salotto perfetto di Marika, la pescheria del Principino a via Sonnambula invece il market Sebon, in origine market Licito.

A San Giovanni piccirillo c’era la macelleria Angelo, a putec  e Rosa e Carlo Antonietta  a barresta a lavanderij e Sisinella a scassiatore, o bar e Peppe o bancolotto, a salumerij e Nannina a curtulella, a macelleria do Caprariello nei pressi dell’attuale ufficio postale una fontana detta a funtan e palatone adesso trovi a pasticceria Balsamo il market Cristiano a scuola econte  e nel salutarvi mi scuso con gli esercizi che non sono riuscito ad evidenziare.

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