Un ricordo di Stelio Maria Martini nel V anniversario della morte

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Ha suscitato in me grande piacere e notevole soddisfazione la notizia dell’intitolazione della biblioteca comunale di Caivano a Crescenzo Martini, in arte Stelio Maria Martini, ‘Poeta e critico letterario di assoluto rilievo nazionale e internazionale’.

Per la verità, qualche anno fa, ebbi modo di ricordare Martini proprio nei locali della biblioteca: qui uno scrittore, Ferdinando Muto, presentava un libro sull’assedio del castello di Caivano nel XV secolo, da parte di Alfonso D’Aragona, nel corso della guerra contro Carlo D’Angiò.

In quell’occasione feci notare che questa notizia, trasmessaci dallo scrittore napoletano Angelo Di Costanzo e respinta da Domenico Lanna in ‘Frammenti storici di Caivano’ era stata già riportata, quasi cinquant’anni prima, nel testo ‘Materiali di una storia locale’ a cura di Stelio Maria Martini, pubblicato nel 1978.

Contemporaneamente espressi pubblicamente il mio rammarico per l’oblio cui era stato condannato il professor Martini, esponente di spicco della cultura nazionale ed europea: alla sua morte, infatti, il primo marzo 2016 a parte una sentita e commossa cerimonia funebre privata, officiata nella chiesa di Maria Santissima di Campiglione da Don Franco Donadio, cui partecipò, a detta di qualcuno dei presenti, ‘la meglio gioventù’ di Caivano, egli non ebbe nemmeno la soddisfazione di una commemorazione pubblica ufficiale.

Ho avuto modo di incontrare personalmente il professor Martini solo alla fine degli anni 60; ne conoscevo, però, da tempo, la famiglia: il padre, il notaio Martini, un galantuomo onorato e rispettato da tutti, sindaco democristiano di Caivano negli anni 50; il fratello Piergiorgio, amico fraterno di mio marito Peppe Crispino; i gemelli Mario e il compianto Carlo, miei compagni di classe in IV e V ginnasio al liceo Giannone di Caserta.

Incontro per il ricordo di Peppe Crispino

Ebbi modo di conoscere Crescenzo nel 1968, quando, con Peppe Crispino, aderì al Partito Comunista Italiano ed, insieme, presero la tessera alla sezione Gramsci di Caivano, come ebbe a ricordare lui stesso nella commemorazione di Peppe, nel partito, il 21 ottobre 1995. ‘Allora, egli affermò in quell’occasione: Essere comunisti era difficile e solo i migliori lo diventavano’.

Riconoscimento per ‘I magnifici 7’ al partito. Peppe Vitale, Alfonso Moltello, Peppe Crispino, Vincenzo Eccocinto, Mimmo Belvicato, Maria Buonocore, Crescenzo Martini, Crescenzo Mugione

Dotato di acuta intelligenza, di notevole spirito critico, di sottile ironia, svolse con impegno, serietà e coerenza il mandato di consigliere comunale per il P.C.I. tra la fine degli anni 60 e gli anni 70.

Non voglio soffermarmi, però, nè sul politico, nè sull’artista, bensì sul maestro, perchè fu anche maestro e maestro di prim’ordine.

Dedica del maestro Martini

Sono andata perciò a rispolverare quel ‘Materiali di una storia locale’, di cui egli fece gentilmente omaggio a me e Peppe il 13 maggio 1978, con una dedica autografa. E’ un autentico capolavoro: invito tutti, ma soprattutto i docenti di storia, a leggere l’introduzione, scritta dagli alunni delle classi I e II C della Papa Giovanni, degli anni 1977-78.

Un famoso pedagogista affermava: ‘ L’alunno non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere’. Ebbene il professor Martini riuscì a coinvolgere in un lavoro duro, impegnativo, attento e minuzioso discoli di dodici e tredici anni, che, sentendosi tutti ‘orgogliosamente scrittori’, invece di andare a giocare a pallone, si improvvisarono fotografi, giornalisti, topi di biblioteca: effettuavano infatti comparazione di vari testi, ‘perchè essi dicevano, in qualche testo ci potrebbe essere qualcosa di infondato, ed allora si deve cercare in altri libri per sapere la verità’. Fotografavano, inoltre, tutti gli angoli più antichi del proprio paese, intervistavano gli anziani, per carpirne quella memoria orale, destinata, col tempo, a scomparire. La scuola era diventata un vero e proprio laboratorio di ricerca storiografica, di raccolta di materiali, di lettura, di scrittura.

Tutti si sentivano impegnati in un’attività comune e condivisa che:

  • coltivava la memoria;
  • suscitava l’amore per le proprie radici;
  • forniva un metodo scientifico di lettura della realtà;
  • metteva ali ed entusiasmo ad un lavoro, che loro vedevano crescere giorno per giorno.

E tutto questo avveniva durante le ore ‘destinate alla lettura dell’antologia e dell’opera narrativa’. Era l’epoca in cui non c’erano i famigerati ‘progetti’ per cui, oggi, si accapigliano tanti operatori della scuola e tutto avveniva all’insegna del puro e disinteressato volontariato!

                                   GRAZIE PROFESSOR MARTINI!

Hai dato lustro a Caivano con la tua vita di persona onesta e perbene, spesa al servizio dell’arte, della cultura, della società.

                                                   GRAZIE!

Per essere stato, per tanti giovani, una guida autorevole e preziosa.

3 COMMENTS

  1. Grazie Prof.ssa Francesca Falco per la sua bella e sentita testimonianza nel ricordo di Stelio Maria Martini . La sua soddisfazione è anche la mia .Sono orgoglioso dell’intitolazione all’uomo , artista e raffinato letterato. Mi chiamo Arturo Nilo ,sono stato uno studente di Martini da ragazzino e un suo amico da adulto. La ringrazio ancora per aver espresso la sua stima e il sentimento a Martini che oggi con l’intitolazione della Biblioteca di Caivano ha tutto il merito di rappresentare la Cultura. Anche per me va tutta la stima e l’ammirazione che merita per il suo impegno civile e culturale. Grazie Prof. Francesca Falco.
    Arturo Nilo

  2. Franca, ancora una volta hai colto nel segno. Crescenzo Martini fu un innovatore e uno che di pedagogia se ne intendeva, seppe anticipare con il suo esempio il fare come vero strumento di apprendimento. Lui che “aveva la casa piena di libri” li seppe mettere da parte e essere guida operosa e ispiratore di un nuovo modo di fare scuola. Erano gli anni della contestazione e della voglia di cambiare sull’esempio di Don Milani. Crescenzo seppe coglierne il senso insieme alla voglia di cambiamento che era viva nelle nuove generazioni e fece le scelte giuste. Oggi si parla tanto del fare scuola indicando percorsi che valorizzino ” l’imparare facendo “Crescenzo lo fece senza se e senza ma, perciò resta un maestro ed un educatore di primordine. Quanto a te, sei stata e resti un esempio da imitare. Naturalmente se possibile!

  3. Cara Franca, naturalmente sono molto contento dell’intitolazione della Biblioteca comunale di Caivano a mio fratello, alla quale sono sicuro tu hai contribuito se non promosso. Ma ti sono molto grato per il lungo articolo nel quale hai rievocato il tuo rapporto con la nostra famiglia, e anche
    la vicinanza a me e a Carlo ai tempi, ahimé lontani, del Ginnasio-Liceo di Caserta. Mi ha fatto molto piacere inoltre la rievocazione di tuo marito Peppe Crispino, un caro amico di cui ho viva la memoria, e della comune (sua e di Crescenzo) appartenenza e militanza al Circolo Gramsci del paese. Ho molto apprezzato il tuo ritratto di Crescenzo e la scelta di non soffermarti sulla sua produzione letteraria e artistica, ma piuttosto sulla sua attività didattica. Effettivamente, trovo che il suo operare con i ragazzi della scuola sia stato un impegno molto significativo per lui e per gli stessi ragazzi un momento formativo, un prezioso tirocinio per la ricerca e per la vita. Nella Caivano di oggi, purtroppo degradata come tante periferie del sud (e non!), mi è capitato di vedere, proposta in servizi giornalistici, l’azione di una coraggiosa dirigente scolastica che si prende a cuore la sorte dei suoi ragazzi. Forse a questi si potrebbe riproporre l’esempio di chi ha operato, in condizioni diverse, nello stesso senso. Un saluto affettuoso e riconoscente
    Mario Martini

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