FRATTAMAGGIORE – Sono 108 i pazienti positivi al Covid che, su richiesta del proprio medico di famiglia, da lunedì 9 novembre ad oggi hanno ricevuto al proprio domicilio bombole e concentratori di ossigeno. La procedura adottata dall’azienda sanitaria risponde a un’esigenza assistenziale che, se non venisse gestita, causerebbe un ulteriore affollamento dei reparti ospedalieri.
L’Asl Napoli 2 Nord è in grado di garantire questo servizio contemporaneamente a circa 400 pazienti Covid. E, questa, è una tipologia di pazienti che in svariati casi necessita di un supporto di ossigeno per un periodo che va tra i sette e dieci giorni. Poi le bombole e i concentratori saranno messi a disposizione di altri pazienti. L’importante procedura, elaborata dal Dipartimento Farmaceutico, guidato dal dottor Mariano Fusco, viene messa a regime ai costi e alle condizioni che l’Asl aveva già concordato con il proprio fornitore selezionato mediante gara Soresa.
“Ogni anno – spiega Antonio d’Amore, direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord – il picco dell’influenza stagionale determina una pressione sui Pronto Soccorso e un superlavoro dei reparti ospedalieri. Purtroppo con la pandemia questo fenomeno si è molto amplificato, creando situazioni limite di cui si sta facendo carico con grande professionalità e sacrificio il nostro personale sanitario. Per alleggerire questa pressione abbiamo implementato un modello di assistenza a domicilio attraverso la distribuzione di apparecchiature per l’ossigeno, monitoraggio telefonico dei pazienti, visite a domicilio e avvio di equipe specialistiche attrezzate per eseguire ecografie polmonari. È un lavoro estremamente complesso – prosegue d’Amore – iniziato già molti mesi fa e che ha richiesto l’organizzazione della gestione della domanda, la predisposizione di auto speciali, il reclutamento del personale e la formazione dei giovani medici coinvolti, l’organizzazione della logistica”.
Le attività domiciliari delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA)
Da annotare che nell’Asl Napoli 2 Nord è stata attivata una piattaforma informatica che consente al medico di base di chiedere al domicilio del paziente l’effettuazione di una visita o di un tampone. Tutte le richieste vengono valutate dal medico di centrale che contatta al domicilio i pazienti e ne valuta i bisogni. Se necessario, la richiesta viene smistata alle equipe mediche presenti sui 13 Distretti Sanitari. Questo modello organizzativo è decollato lo scorso 7 novembre, facendo registrare 320 domande da parte dei medici di famiglia e tra queste ne sono state già effettuate 112.
“I pazienti domiciliari – sottolinea Fabio Guardascione, medico 35enne, in servizio presso l’USCA – sono nella maggior parte dei casi delle persone anziane o malati oncologici, già gravati da un quadro clinico complesso. Ai problemi di salute, poi, si associano quelli sociali determinati dalla solitudine e da difficoltà di comunicazione telefonica. Per questa tipologia di pazienti l’intervento a domicilio è spesso l’unica possibilità di attuare un monitoraggio, data l’impossibilità di comunicare efficacemente via telefono”.
Attualmente sul territorio dell’Asl Napoli 2 Nord sono 14.463 i pazienti positivi al Covid19, di cui solo 117 (pari allo 0.87%) sono ricoverati nei reparti ospedalieri.
Bene, manca però un numero telefonico al quale chiamare. Saluti.