Intervista a Giovanna Palmiero, candidata “Italia Viva”

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Intervistiamo oggi una candidata della lista “Italia Viva”, Giovanna Palmiero, che pur essendo una mamma a tempo pieno, riesce a dedicarsi a varie attività nel sociale. Ha già avuto qualche esperienza nel mondo della politica, nel 2015, si è candidata con il Partito Socialista Italiano, riuscendo a conquistare ben 236 voti.

 

Lei ha scelto la lista “Italia Viva” che sostiene il candidato sindaco Enzo Falco, quali sono le sue motivazioni?

Sono da sempre una persona impegnata nel sociale, e ritengo la politica l’unica strada per rappresentare il pensiero di una mamma che ama la propria terra. Ho deciso di scendere in prima persona, appena dopo aver ascoltato il nostro candidato a sindaco, e il suo sentirsi orgogliosamente caivanese mi ha travolta in questa esperienza.

Se dovesse essere eletta, quale sarebbe la prima cosa da fare a Caivano?

Le cose sarebbero tante, ma in primis bisogna ridare normalità ad una città poco normale. Rimettere al centro del programma amministrativo i giovani ed investire nella cultura e nell’istruzione, perché ritengo che una città che vuole imporre radici solide future, non può trascurare investimenti per le generazioni future.

Di quale settore, in particolare, le piacerebbe occuparsi?

Mi piacerebbe poter dare il mio contributo proprio nei settori della scuola e delle politiche giovanili, anche se da tempo mi occupo di politiche sociali, perché in una cittadina con un tessuto socio economico delicato come il nostro, non si può non dare priorità a tali necessità.

Progetti per le donne, come ne immagina qualcuno?

Tante, tantissime sono le donne caivanesi che vivono disagi, sole ed emarginate. Partire da uno sportello di ascolto ed integrazione sarebbe un buon inizio.

Tre aggettivi con cui potrebbe definire questa campagna elettorale

Alternativa, emozionante ed operosa.

Cosa si potrebbe fare in concreto, per migliorare questo paese?

Vede, un paese civile è dove il cittadino si sente sicuro e partecipe della vita amministrativa, soprattutto si sente rappresentato e non illuso dalla rappresentanza politica. A tale domanda le rispondo ancora una volta con il termine “normalità” perché in una cittadina come la nostra martoriata e abbandonata manca innanzitutto questo, che corrisponde a verde pubblico, ad investimenti per i giovani e bambini e soprattutto alla sicurezza. Insomma con Enzo falco per tornare ad essere un paese “normale”.

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