Sul nostro portale sicuramente avrete sentito parlare, a più riprese, del progetto “Usur@NO” volto alla prevenzione e al contrasto ai reati di usura ed estorsione finanziato al 70% da Regione Campania e al 30% dal Comune di Caivano.
Per capire meglio ogni dettaglio dobbiamo tornare circa 7 anni indietro, quando il Comune di Caivano, sotto l’amministrazione del Sindaco Tonino Falco, approvava il progetto “usur@no” presentando la proposta alla Regione Campania.
Il progetto fu ammesso a finanziamento con DGRC n. 18 del 31.03.2014, pubblicato sul BURC n. 20 del 31.03.2014, per un contributo regionale assegnato al Comune di Caivano pari ad € 39.900, corrispondente al 70% delle spese totali del progetto.
Tuttavia, la Dott.ssa Anna Damiano, in quanto responsabile del settore comunale proponente, propose al Commissario Antonio Contarino, in data 10.07.2014, di rettificare il progetto per quanto concerneva le indicazioni dei professionisti impegnati nella realizzazione e per il quadro economico.
Le spese per la realizzazione del progetto, ammontavano ad € 57.000, dove € 39.900 erano a carico della Regione Campania ed € 17.100 a carico del Comune di Caivano come quota di co-finanziamento pari al 30% del costo totale del progetto.
Cosa prevedeva e come si articolare il progetto “usur@NO”?
Fondamentalmente le azioni previste dall’idea progettuale, ne erano essenzialmente 2:
- Azione 1): Stimolare una riflessione consapevole e partecipata dei cittadini intorno al tema dell’usura e del racket e dei danni economici e sociali che derivano dall’acquiescenza all’illegalità attraverso una diffusione capillare dell’informazione e della conoscenza degli strumenti legislativi – finanziari e dei servizi utili a difendersi dall’usura.
Praticamente per la prima azione si prevedeva:
- La realizzazione di una campagna di informazione e di sensibilizzazione;
- La costituzione di un Forum Territoriale Permanente con incontri presso l’ASCOM e presso l’Istituto Comprensivo Statale “3 Parco Verde”;
- La realizzazione e il funzionamento di un sito web;
- Realizzazione di un convengo finale per la diffusione dei risultati.
- Azione 2): Garantire un servizio di consulenza qualificata e senza fini di lucro per prevenire e contrastare i fenomeni dell’usura e del racket.
Praticamente per la seconda azione si prevedeva:
- L’avvio di uno sportello on-line;
- L’apertura di uno sportello antiusura e antiracket nel territorio del Comune di Caivano.
La domanda che adesso, tutti, dovremmo porci è se tutte queste azioni siano mai state attuate.
Da quella che è la nostra memoria di cittadini caivanesi, in primis, e di giornalisti poi, non ricordiamo l’esistenza né di uno sportello online con relativo sito web né l’istituzione di uno sportello territoriale.
Così come non ricordiamo Caivano invasa da manifesti, brochure, tabelloni pubblicitari utili a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica dell’usura e del racket.
Non si è mai svolto il convegno finale di chiusura con la relativa diffusione dei risultati né c’è traccia di un Forum Territoriale Permanente.
Anche perché i progetti si scrivono nell’ottica di continuità delle azioni, per questo non ci spieghiamo l’attuale inesistenza del sito web e del Forum Territoriale Permanente, le cui riunioni avrebbero dovuto tenersi nell’IC 3 Parco Verde, ma da quello che ci fa sapere il Preside della Scuola, lì non si sono mai tenute.
La memoria, avrebbe potuto tradirci, ma la Dott.ssa Anna Damiano, dinanzi a più domande che gli abbiamo posto in varie occasioni ci ha sempre riferito che lei non preferiva parlare con noi perché non lo reputava opportuno.
Ma, in fondo, c’è sempre tempo per dimostrare alla nostra redazione e all’intera popolazione caivanese, con foto e filmati, nonché documenti comprovanti le attività svolte, che tutto quello contemplato nel progetto sia realmente stato realizzato, altrimenti si configurerebbe uno sperpero di denaro pubblico, sia di fondi regionali che di fondi comunali, e su questo non solo dovrebbe far chiarezza la responsabile del progetto, bensì anche la Commissione Straordinaria e la Procura della Corte dei Conti.
Ma qualcosa di questo progetto, di cui c’è traccia, è mai stato fatto?
Si, quello che è certo e sicuro sono le Determinazioni Dirigenziali di Liquidazione, come quella alle figure professionali per un importo complessivo di € 15.822 (Det. Dir. N. 656 del 13/04/2015) e quella per l’allestimento del convegno per un importo pari ad € 300.
Peccato che nel caso del convegno, non solo non ci sia una chiara indicazione sulla tipologia di convegno realizzata, ma non ci sia nemmeno una data specifica.
Tuttavia, il Convegno iniziale è l’unica cosa realmente posta in essere ed è stato tenuto nel dicembre del 2014 a Caivano.
È possibile che un intero progetto si sia ridotto ad un semplice convegno di apertura? Qualcuno ci aiuti a fare chiarezza!
La Regione Campania, nella persona della Dott.ssa Paola Cornali, in data 05.10.2018 richiedeva, alla nuova Responsabile del Settore Politiche Sociali, tutta la documentazione giustificativa della spesa sostenuta per la realizzazione del progetto volto alla realizzazione del servizio di prevenzione e contrasto ai reati di usura e racket finanziato dall’amministrazione regionale.
A tal nota, la Dott.ssa Carmela Ponticelli, rispondeva ponendo in evidenza che “la documentazione del Progetto Usur@ano, Legge 11/2004, non risulta agli atti del Settore Politiche Sociali, come già precedentemente comunicato”.
Com’è possibile che la documentazione del progetto non si trovava all’interno degli uffici del settore? Perché per averla, la nuova responsabile del settore ha dovuto richiederla alla Dott.ssa Damiano?
La Regione Campania, non contenta a distanza di un anno, in data 15.03.2019 richiedeva alla Dott.ssa Carmela Ponticelli di trasmettere le determine di liquidazione, che venivano, immediatamente, inoltrate all’amministrazione regionale.
In data 28.11.2019 sul nostro portale, ponevamo in risalto alcuni aspetti di questa vicenda, e dopo qualche mese la Dott.ssa Carmela Ponticelli, provvedeva a restituire la somma di € 10.170,05 come quota restante di finanziamento relativa al progetto.
Perché si è restituita una somma come quota restante del finanziamento inerente al progetto? Perché le attività non sono state interamente svolte? Ma dei circa 40 mila euro stanziati, perché se ne restituiscono circa 10 mila se ad esserne stati spesi ne sono stati circa 17 mila? Dove sono gli altri soldi?
Insomma, in questa storia ci sono ancora tanti dubbi e incertezze, tante ombre e penombre. Bisogna fare chiarezza perché un territorio come Caivano, dov’è la criminalità a fare da padrona, non possiamo correre il rischio di dare una pessima immagine della Pubblica Amministrazione.
Quello che potrà farci cambiare idea non sono i contratti, i timesheet e le relazioni, l’unica cosa che potrà portare luce in questa storia saranno prove tangibili delle attività svolte, ma soprattutto vogliamo sapere chi sono i destinatari complessivi, e quanti ne sono, del progetto.