È da tempo che su internet è scattata la caccia ai test sierologici rapidi per il covid-19, dei test che in meno di 15 minuti ci dicono se siamo entrati in contatto con il virus, ponendo in evidenza gli eventuali anticorpi prodotti.
Attraverso i test sierologici è possibile ricostruire, in maniera abbastanza certa, l’evoluzione della malattia, ossia individuando gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario di un soggetto come risposta al virus.
Esistono due tipologie di test, ossia, quelli rapidi e quelli quantitativi. I primi si effettuano facendo reagire una goccia di sangue con le particelle di antigene codiv-19, i secondi si dosano attraverso un normale prelievo sanguigno.
Sono molte le scuole di pensiero, ma possiamo affermare con certezza che c’è un limite di errore pari al 10 – 15%.
I test cercano sia gli anticorpi che le immunoglobuline IgM e IgG.
Un elevato numero di IgM indica che l’infezione è recente ed è in corso, mentre un elevato numero di anticorpi IgG sono indicativi della guarigione clinica del paziente, poiché essi compaiono in media dopo un paio di settimane di infezione è permangono all’interno dell’organismo, si presuppone, per almeno 2 anni.
Insomma, se si sono sviluppati anticorpi IgG è come si fosse ottenuta una sorta di patente di immunità.
Noi della redazione de ilgiornaledicaivano, stamattina, abbiamo voluto sottoporci al test sierologico rapido e possiamo assicurarvi che si tratta di una procedura veloce ed indolore. (siamo negativi, ringraziando Dio)
L’augurio è quello che si possa avviare, quanto prima, una grande azione di screening su tutta la popolazione, perché solo avendo un dato complessivo sul contagio possiamo sapere il nostro paese cosa realmente ha affrontato e cosa deve apprestarsi ad affrontare.