Oggi è Pasqua. Il giorno della resurrezione di Gesù Cristo.
Sarà una Pasqua diversa dalle altre, non c’è molta allegria, siamo dentro una pandemia.
Siamo chiusi in casa da settimane, non possiamo incontrarci e abbracciarci, non possiamo incontrare i nostri anziani.
Ogni giorno ascoltiamo bollettini implacabili: ricoveri, morti e sofferenze micidiali. Siamo ancora agli inferi. Non dobbiamo però farci travolgere dal pessimismo e dalla tristezza, ci attendono ancora giorni impervi e difficili.
Dobbiamo resistere e coltivare la speranza, questo ci insegna la Pasqua.
La vera Pasqua sarà quando avremmo debellato questo morbo e affermare la vittoria della vita sulla morte come Gesù che risorse dopo essere stato messo a morte.
Papa Francesco nella giornata di venerdì ha ufficiato la Via Crucis, ha voluto che le 14 meditazioni che ripercorrono gli ultimi momenti della vita di Gesù dalla condanna a morte alla sepoltura, dopo la crocifissione fossero affidati a detenuti, ai familiari delle vittime, ai volontari e al personale della casa di reclusione Due Palazzi di Padova.
La scelta di Papa Francesco non è stata occasionale, ma meditata per ricordarci che tutti siamo figli della stessa umanità anche chi si è smarrito e ha scelto la strada della violenza.