Progetto di videosorveglianza: ecco spiegati i motivi del ritardo

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I finanziamenti della Regione Campania destinati al progetto di videosorveglianza afferente al Comune di Caivano (capofila) e Crispano, sono stati stanziati già a luglio 2018. Oggi sul territorio di Crispano, le telecamere funzionano e sono monitorate da una control room presente nel comando locale dei vigili urbani, dove tutte le attività sono registrate.

La situazione a Caivano

A Caivano, sono state installate cinque telecamere funzionanti, mentre la control room è ferma nel comando dei vigili. Il server immagazzina i dati, ma dopo una settimana, i file vengono automaticamente sovrascritti dai nuovi, e se nel frattempo non esiste qualcuno che controlla, tutto il lavoro risulta vanificato. Cosa che accade puntualmente.

I finanziamenti provenienti dalla Regione non sono stati tutti erogati complessivamente, ma vengono suddivisi in tre fasi.

La prima fase dei lavori

La prima parte dei fondi viene concessa per l’inizio dei lavori, la seconda per l’avanzamento e la terza, per il completamento degli stessi. La Regione riceve il fatturato dei lavori eseguiti dal comune e continua ad erogare altri fondi, in base alle nuove attività da svolgere. La prima e la seconda fase sono state finanziate, ma dopo il meccanismo dei fondi e delle fatture è stato bloccato in quanto il Comune di Caivano non può fare ora affidamento al responsabile unico di procedimento (RUP) Raffaele Celiento, che è andato in pensione. Il direttore dei lavori, l’architetto Andrea Mascolo non può continuare ad esercitare le sue funzioni, poiché mancano le procedure amministrative.

I vari ostacoli al progetto

La commissione prefettizia dovrebbe nominare un nuovo RUP, ma ancora non è stato fatto. Finora, dei 500mila euro, sono arrivati 100mila, con questi soldi sono stati pagati i lavori di riqualificazione urbana e parte dei fondi è stata indirizzata all’azienda Fastweb, che monitora il sistema delle videocamere. Manca un contratto Enel ad un ripetitore per far funzionare l’altra metà delle telecamere installate.

Tra l’altro, molti tecnici non possono completare l’installazione di tutte le telecamere previste sul territorio, perché mancano delle licenze che non arrivano dal demanio.

La seconda parte del progetto di videosorveglianza

La seconda parte dei finanziamenti è stata erogata a fine luglio 2019, dove sono state pagate le fatture degli avanzamenti di lavoro e c’è stato un anticipo di 3.667 Euro alle Guardie Ambientali d’Italia (G.A.D.I.T) sezione staccata di Caivano, su di un totale a loro assegnato di 19mila Euro (questi soldi facevano parte del progetto affidatario che ha incluso il servizio delle guardie ambientali nel nostro territorio).

La terza fase sospesa

Nello stesso periodo, la Regione ha indicato, tra i fondi da destinare al progetto, una vettura da dare in concessione alle guardie ambientali per vigilare il territorio, ma quei soldi sono ancora lì fermi per vari errori burocratici, di determine scritte dai vari dirigenti non complete di alcuni elementi.

Oggi, per la terza fase, dovrebbero arrivare la parte restante dei 500mila Euro previsti, bloccati in Regione perché il comune evade (manca il responsabile unico di procedimento) e non attiva le dovute procedure per la continuazione e la conclusione dei lavori. C’è da dire che questi finanziamenti ritorneranno nelle casse regionali, se entro un certo termine di tempo non vengono eseguiti e completati tutti i lavori previsti nel progetto di videosorveglianza. Soprattutto la Regione verifica che tutti i lavori siano stati eseguiti correttamente.

In attesa di risposte…

Quindi Caivano rischia, ancora una volta, non solo di ritrovarsi con dei lavori a metà, ma di perdere un’importante occasione. Intanto, i rifiuti continuano ad essere accumulati.

Speriamo e confidiamo nella saggezza degli amministratori per attivare quanto prima la macchina burocratica che porti a compimento il tutto.

 

 

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