Una lettera indirizzata a Villa Rachele di Caivano, una struttura R.S.A. (residenza sanitaria assistenziale non ospedaliera) che ospita persone non più autosufficienti, che mostrano segni di senilità avanzata o disagi psichici-motori.
Villa Rachele si caratterizza per la professionalità del personale giovane, con competenze qualificate ed accertate.
Un fiore all’occhiello per il nostro territorio, che resta un po’ in ombra, rispetto a tanti altri centri sanitari presenti in zona. La missiva è stata scritta dalla famiglia Russo ed indirizzata al direttore della struttura, che inizia così:
“All’improvviso una notte di maggio al pronto soccorso in codice rosso… Accade che si viene risucchiati in un vortice, ti ritrovi a parlare con medici e infermieri tutti accomunati dallo stesso modo di porsi freddo e distaccato perché, per loro, quello è pane quotidiano.
La cosa più brutta è dover capire da soli quale strada intraprendere, quando la situazione clinica è seria e si ha bisogno di cure mediche continue anche dopo la dimissione.
“Mi chiedo come un medico non può tener conto di ciò che vivono i familiari e non essere portato ad alleviare il loro dolore. Chi è fortunato o capace, cerca notizie e così facendo riusciamo ad ottenere una dimissione […] Cercando una struttura R.S.A. vicino casa, il buon Dio ha voluto che venissimo a conoscenza di “Villa Rachele”, logisticamente per noi, l’ideale. Dopo tanta freddezza e grigiume dei vari reparti ospedalieri, appena entrati nella struttura ci colpisce la cordialità e “l’aria di casa”, con operatori giovanissimi che hanno gesti affettuosi verso gli ammalati.
A questo si aggiunge anche la disponibilità non solo di chi conosce l’assistenza medica da svolgere, ma conosce anche l’ostruzionismo burocratico e il disinteresse medico-informativo di cui sei vittima in queste situazioni.
Insomma, dopo mesi, per la prima volta ti senti ‘preso per mano’…
Avverti finalmente l’umanità oltre la professionalità e questo ti rassicura nell’affidare loro il tuo caro. Avviene il passaggio, vivi la struttura quotidianamente e capisci che la prima impressione è stata più che giusta, perché tutti i dirigenti e operatori della struttura svolgono la propria mansione in modo affettuoso e professionale ed avverti che per loro non è solo lavoro, ma che con amore e dedizione curano e amano chi li soggiorna. […] Dal nostro più profondo vi diciamo: grazie di esserci”.