Un’iniziativa a tutela dei beni culturali della nostra città, quello del progetto di restauro della statua di San Pietro, nell’omonima chiesa. L’idea è quella di riuscire a coinvolgere tutti i cittadini in una sorta di collettiva comune. La Parrocchia di San Pietro è conosciuta come una delle più antiche della nostra città, più volte ottenebrata da altre strutture. All’interno della chiesa è possibile trovare dei dipinti di Luca Giordano e Francesco Solimena.
L’idea di Don Peppino
La statua è molto antica e presenta gravi deterioramenti, il costo complessivo dei lavori di restauro ammonta a 10,550 Euro e il concetto di base del sacerdote Don Peppino è quello di dividere metaforicamente la statua in 300 quadrati, dove ciascuno può adottare il costo di un quadrato a 40 euro. Insomma, se i cittadini decidessero di mobilitarsi, ognuno potrebbe provvedere al restauro di un’opera antica.
Ecco l’analisi del professor Giuseppe Di Palma sulla base delle osservazioni effettuate sulla statua di San Pietro.
Parrocchia San Pietro e Restauro
Lo stato di conservazione della statua si presenta in condizioni pessime. Forse in un’epoca antica, per poter dare stabilità alla statua, l’ipotesi è quella che siano stati inseriti dei legni aggiuntivi per sopperire a dei vuoti all’interno della struttura. Tale idea è suggerita anche dalla differente erosione del legno e dello spessore elevato dello stucco applicato.
In pratica, per modellare delle vesti, è stato applicato un legno diverso da quello utilizzato originariamente e ciò ha implicato un utilizzo maggiore di stucco. Le stesse vesti del santo hanno dei piccoli fori di sfarfallamento, alcune pareti sono state scoperte dalla caduta di preparazione con l’erosione dell’orecchio destro. Questi elementi fanno pensare ad un attacco da insetti xilofagi di diverse specie.
Inoltre, la mano destra ha un dito mancante e l’erosione della superficie rivela fenomeni di elusione a seguito di cadute. Tuttavia i sollevamenti non sono a rischio distacco, tale fenomeno potrebbe essere imputabile ai rifacimenti alle stuccature effettuate in maniera grossolana e sommaria che hanno provocato uno spessore elevato della preparazione, contribuendo a dare alla statua un aspetto grossolano e ingigantendo quindi il modello con l’alterazione dei rapporti chiaroscurali tipici delle statue rinascimentali.
La policromia è interessata da una vistosa ridipintura, che oltre ad avere un tono alterato, possiede anche un tono di verniciatura ossidata molto compatta e disomogenea. Le dorature presenti sono eseguite a porporina presentandosi fortemente alterate disomogenee, ossidate probabilmente.
Progetto di restauro
Per restaurare la statua, si dovrà procedere alla:
- Depolveratura
- Disinfestazione
- Consolidamento
- Fissaggio del colore
- Pulitura
- Stuccatura
- Integrazione pittorica
- Documentazione
Se pensiamo che il costo complessivo dell’opera è di più di 10mila euro, può essere oneroso per la Parrocchia di San Pietro sostenere unicamente le spese; se invece immaginiamo un progetto condiviso, dove ciascuno offre la sua parte adottando un pezzo di storia, probabilmente si potrebbe realizzare non solo un restauro della statua, ma nascerebbe un senso di collettività che questo paese ha perso da troppo tempo ormai.
Se qualcuno è interessato, può recarsi presso la Chiesa San Pietro e parlare con Don Peppino.