Caivano com’era… quando i cittadini sono scesi in strada (2 puntata)

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Scontri al Corso Umberto I di Caivano 1975

Ieri abbiamo ricordato le origini di Caivano dal punto di vista storico e quello civico. Abbiamo ricordato che i caivanesi erano ricordati per essere buoni e lavoratori, ma c’è da dire che il popolo a nord di Napoli durante le guerre, le invasioni, i soprusi, poche volte ha reagito con veemenza.

Poche volte il popolo di Caivano si è stretto tutto insieme per amor della propria terra, sempre piccoli gruppetti che hanno lottato per la loro problematica.

Abbiamo fatto alcuni mesi di studi andando indietro nel tempo per ricordare…

La prima sommossa

Panorama 1975

La prima volta che i caivanesi scesero in strada lo fecero con tanta rabbia e fu nel 1975, quando iniziava a nascere la criminalità. Caivano era sempre stato un paese tranquillo, dove la gente dormiva sempre col portone di casa aperto, non vi erano furti, poi un maledetto pomeriggio due uomini picchiarono un macellaio, Giuseppe Nocera, per rubare 250 mila lire, l’uomo morì dopo tre giorni.

Il giorno del funerale i cittadini bloccarono il corso Umberto I all’altezza dei ‘giardinetti’ e protestarono decisi per come era diventata Caivano: 5000 disoccupati, 2000 sottoccupati, nessun presidio medico e solo quattro carabinieri a fronteggiare la nuova delinquenza.

A Caivano arrivarono tanti giornalisti per documentare le barricate innalzate per protesta. Cercando di approfondire dopo 44 anni abbiamo trovato l’articolo addirittura di Panorama, oltre a Il Mattino.

Le proteste per i rifiuti

Scontri Pascarola 2011

Caivano negli anni è stata scelta come pattumiera della Campania, anche qui i cittadini hanno avuto una grande sopportazione, fino a scoppiare il 18 giugno 2011.

La Prefettura di Napoli, vista l’emergenza, aveva deciso di spedire a Caivano altre 5000 tonnellate di rifiuti che dovevano essere ‘accolte’ nei capannoni dell’allora ‘ Ambiente Energia Caivano’.

Le proteste furono vibranti, in tanti a Pascarola davanti ai cancelli, anche l’ex sindaco Antonio Falco con la fascia tricolore. Grande ressa con un carabiniere ferito al sopracciglio.

Le altre proteste

Negli anni tante piccole rimostranze: per migliorare le scuole, per piccoli problemi legati ai quartieri e tante marce e fiaccolate in primis per il grande inquinamento, poi per la violenza che purtroppo è stata consumata su bambini di Caivano.

Caivano ha toccato veramente il fondo, unica ricetta e soluzione è la coesione tra i cittadini che potrebbe dare una svolta, altrimenti sarà sempre peggio.

Corteo Caivano brucia ancora 2018
Fiaccolata per Fortuna
Protesta mamme alla scuola ‘Ciari’ 2013
Marcia contro i roghi tossici 2012 (20.000 persone in marcia)

 

 

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