Nel rivolgermi alla Città credo sia importante partire da quello che definirei “un punto di non ritorno” per la nostra città prima di addentrarmi in una dettagliata analisi critica di ciò che fino ad oggi è stata la politica e l’amministrazione locale.
Parlo con grande senso di responsabilità, da giovane che conosce questa martoriata terra come le proprie tasche e che si è messo in gioco e ci ha messo la faccia, si è rimboccato le maniche tentando un rinnovamento insieme a tanti giovani, motori invisibili della nostra collettività. Conosco bene le difficoltà del nostro contesto, un tessuto sociale ricco di insidie e trappole che rendono -in alcune fasi-impossibile persino il confronto civile.
Sono francamente stanco. Lo siamo tutti noi.
La mia è non è solo una riflessione da cittadino impegnato, ma anche da portavoce di un nutrito gruppo di uomini e donne che continueranno a credere nella politica e continueranno a credere in Caivano. Nonostante tutto.
Assumendoci la responsabilità delle nostre scelte e dei nostri ragionamenti.
Nonostante tutto.
Bisogna chiudere un periodo lungo un ventennio e caratterizzato da veleni e personalismi che abbiamo pagato tutti a caro prezzo. Le condizioni in cui versa il paese oggi sono il risultato di queste guerre personali di odio e di contrapposizione. Atteggiamenti e scelte che hanno impedito a tutte alle passate amministrazioni di creare il contesto adatto alla crescita ed allo sviluppo della città, lasciando un vuoto che è stato colmato da dinamiche che non hanno tutelato l’esclusivo interesse dei cittadini.
Ora basta. Siamo stanchi e bisogna reagire: è ora di un cambio di rotta netto, immediato, che apra il varco per una possibilità di crescita reale, che introduca una nuova era con una nuova classe dirigente.
Una nuova visione capace di scelte radicali e coraggiose, capace di innovare il linguaggio e i metodi, al passo con un mondo che ci ha lasciati indietro, capace di ridare credibilità alla politica e restituire autorevolezza alle istituzioni locali per rilanciare finalmente progetti concreti per la città. La politica, soprattutto nelle figure degli uomini di maggiore esperienza, deve assumersi la responsabilità di aiutare il processo di rinnovamento poiché siamo convinti che questa necessità sia già ben radicata nella mente dei caivanesi. Ripartiamo da questa consapevolezza, cioè che il vero e reale cambiamento possa trovare la spinta giusta proprio dall’opinione pubblica, dai cittadini come noi che immaginano una città diversa. Da quei giovani, dai padri e dalle madri di famiglia, da quei professionisti che oggi, proprio a causa di un contesto litigioso, a tratti furioso e inquietante hanno timore di scendere in campo.
In questo modo sarà possibile occupare gli spazi politici, gli spazi fisici come le piazze, quelli sociali come le biblioteche, il teatro, gli impianti sportivi, le scuole ed in generale i luoghi di aggregazione. Riportando in alto il senso di comunità ormai smarrito e che solo la parte migliore, competente, qualificata, volenterosa saprà far rivivere. “Cambiamento” significa modificare le regole rimettendo al centro il confronto politico sui temi, sulle soluzioni, favorendo l’ingresso nelle liste a quei professionisti ed alla parte sana della città che devono avvertire la necessità di un impegno. Garantendo all’amministrazione pubblica un salto di qualità rispetto al pressapochismo e all’incapacità che abbiamo vissuto negli ultimi anni.
Ecco perché faccio appello ai giovani di Caivano, e a tutti quelli che fino ad oggi sono rimasti a guardare il nostro paese andare a rotoli.
Noi siamo stanchi, per questo non ci arrendiamo.
Noi ci saremo. Senza compromessi al ribasso, determinati e con le idee chiare per portare avanti quella che avvertiamo come un’esigenza non più rimandabile: il risveglio culturale, sociale ed economico di Caivano.
Vogliamo al nostro fianco la città, Caivano con le sue famiglie e la sua gente. Tutti voi.
Perché questa volta si cambia davvero.
Perché per noi, Caivano Conta.
Abbiamo solo bisogno che ci venga data la possibilità di dimostrarlo.
Siamo stanchi si, ma non di combattere per una rivalsa che meritiamo, tutti noi.
Antonio Angelino – Segretario Pd uscente ed ex Consigliere Comunale