E’ l’unico magistrato che ha operato nella Terra dei Fuochi che fa parte della neonata commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, organo che da quando è scoppiato il bubbone dell’inquinamento ambientale correlato alle morti per cancro (2012) è divenuto più importante di prima, perché contrasta quel male endemico da tutti chiamato ecomafia.
Si tratta di Francesco Soviero 51 anni nato nei paesi vesuviani, prima magistrato giudicante a Trapani e Nola, poi inquirente nella città di Giordano Bruno, infine quasi dieci anni alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dove si è occupato della camorra Nolana e Irpina e di criminalità economica, ovvero l’ultimo business delle mafie, quello nascosto, che non fa rumore, il più pericoloso.
Appena giunto a Napoli, quasi vent’anni fa, seguì delicate inchieste sulla pubblica amministrazione. La Commissione, di cui è consulente a titolo gratuito, è un organismo bicamerale 15 senatori e 15 deputati, nominati dai Presidenti della Camera di appartenenza, il presidente è il pentastellato Stefano Vignaroli, vicepresidente della stessa commissione nella legislatura precedente (2013-2018).
Soviero ha lasciato qualche giorno fa l’attività alla Procura di Napoli al centro direzionale per intraprendere questo nuovo importante incarico, la commissione sul ciclo dei rifiuti, infatti, si è già insediata ed è operativa.