Quale destino aspetta la nostra amata Caivano, sembra non sia dato sapere. La commissione straordinaria nominata, conseguenza diretta allo scioglimento prefettizio dell’amministrazione Monopoli per ingerenze della criminalità organizzata per bonificare il territorio, sul piano del contributo amministrativo non sembra dare i risultati che tutti noi cittadini caivanesi ci saremmo auspicati.
Nessuna decisione incisiva, necessaria e determinante è stata assunta. Nulla che abbia reso migliore la qualità della vita dei tanti cittadini che in questo paese vivono, lavorano ed hanno investito i sacrifici della loro vita.
Dalla violenza alla microcriminalità
Caivano, delle tante cose belle e interessanti che ha da proporre continua ad essere tristemente nota alle cronache ancora per episodi di violenza, pedofilia e microcriminalità. Ufficialmente riconosciuto come paese crocevia di smercio di droga a livello internazionale. Un’immagine pubblica che sembra non dare scampo a questa terra e a tutti quelli che la abitano, destinati a finire in un vortice di pregiudizio e di ghettizzazione che non onora la storia di questa terra e i vari contributi di intelligenze e talenti che negli anni ha saputo offrire all’intera nazione.
In virtù di quella storia, necropoli dell’antica città di Atella patria della commedia antica dove è nata la famosa maschera di pappus, che pare sia forse l’antenato di pulcinella, il nostro amato paese ha bisogno di un’altra narrazione, di altro impegno e di altri uomini e donne a sorreggere il suo destino. Non più quindi “Terra dei fuochi” ma di nuovo “Campania Felix”, non più degrado e carenza di infrastrutture ma risveglio culturale e sviluppo territoriale.
Nuove costruzioni che danneggeranno il paese…
Partendo da questa fondamentale premessa, arriviamo a quindi alle due maggiori questioni che in queste settimane stanno tenendo banco all’interno del dibattito cittadino:
– La richiesta di costruzione, nella zona di Sant’Arcangelo, di un nuovo impianto per la produzione di biometano prodotto dalla digestione di biomassa;
– La delibera che prevede, all’interno del piano straordinario di interventi, l’ampliamento dello STIR per favorire la creazione di un impianto per il trattamento e la produzione di Css (Combustibile solido secondario).
Il Pd si oppone ad entrambe le richieste
Come sezione locale del Pd Caivano, ad entrambe le richieste ci opponiamo fortemente ritenendo per tutto quanto premesso l’insussistenza delle condizioni minime di realizzazione di progetti, come quelli citati, che non rappresentano sviluppo e benessere per il territorio e i cittadini ma solo mortificazione e sconforto.
Bisogna quindi dire NO alla ghettizzazione, NO all’abuso di questa terra, NO ai soprusi e NO a quanti vogliono ancora speculare sull’abbandono e sulle difficoltà.
Ma soprattutto bisogna dire no a chi continua a vedere Caivano come uno sversatoio, come un luogo insalubre sul quale non si può più investire per crescere. Caivano attende non solo un segnale forte dal punto di vista delle progettualità ma anche dal punto di vista sociale. Attende di essere riabilitata agli occhi di chi continua a considerarla ultima tra le ultime terre di questo paese. Ci batteremo affinché ciò accada, contro qualsiasi esponente politico di qualsiasi colore. Perché il nostro orgoglio non ha più colore, si tinge solo della rabbia di un popolo che non ne può più e che sente il desiderio di rialzarsi.
Sezione PD Caivano