Maggio 1978-Maggio 2018: Aldo Moro quarant’anni dopo…

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Domenica 13 maggio ore 18:30 presso la sede di “Spazio Cinque Stelle” sita in vita De Gasperi 1 a Caivano si parla di Aldo Moro in occasione del quarantennale della morte del politico rapito ed ucciso dalle Br. L’evento, organizzato dal Meetup locale, ha lo scopo di riscoprire quella che fu la figura di uno dei più grandi politici e statisti del nostro tempo e iniziare quel processo di “astrazione” e scoprire come dietro la morte di Aldo Moro c’era l’intenzione di colpire non solo un politico, ma di cercare – seppur invano – di porre fine ad un’eredità di pensiero che se ripresa oggi potrebbe aiutare il nostro tanto amato e martoriato paese a trovare una nuova luce. Ad illustrare  ai presenti la ancora attuale tematica sarà Luigi Pezzella, filosofo, saggista e studioso di Storia del pensiero politico e di Filosofia del diritto.

“La conciliazione delle masse con lo Stato, il superamento dell’opposizione tra il vertice e la base: non lo Stato di alcuni, ma lo Stato di tutti; non la fortuna dei pochi, ma la solidarietà sociale, resa possibile dal maturare della coscienza democratica e alimentata dalla consapevolezza del valore dell’uomo e delle ragioni preminenti della giustizia”

Furono queste le parole pronunciate dal Presidente Aldo Moro, durante il Congresso nazionale della Dc, a Firenze, il 24 ottobre del 1959. Parole che lette oggi sembrano figlie di un tempo mai trascorso e che meriterebbero di essere rilette e utilizzate come un grido di speranza nei confronti di un paese che potrebbe ritrovare dietro il messaggio del presidente della Dc Aldo Moro una via d’uscita e di rinascita. Sono trascorsi ben quarant’anni da quel lontano 9 maggio del 1978, giorno in cui le Brigate Rosse decisero di porre fine alla vita di Aldo Moro, lasciando il paese in un profondo immobilismo. L’immagine di quel corpo morto, spogliato del suo essere pensiero, posto come quel “Cristo nel suo sepolcro” in quel vano-bagagli di quella Renault 4 di colore rosso morto segnò la mente e il cuore di tanti. Ma la domanda che dovremmo porci – a quarant’anni dalla sua morte – dovrebbe essere la seguente: Aldo Moro è solo quel corpo privo di vita in quella Renault di colore rosso

 

 

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Francesco Celiento, giornalista dal 1997, diventa pubblicista a soli 22 anni scrivendo il suo primo articolo nel 1992. Inizia a collaborare con quotidiani come "Il Giornale di Napoli" "Il Roma", "Cronache di Napoli" come corrispondente locale di cronaca nera, bianca e sport. Può vantare diverse collaborazioni nel corso della sua carriera, con i giornali: "Napoli Metropoli", "Ideacittà", "Cogito", "Non solo sport", "Freepress", "L'orizzonte", "Città del fare News". Ha lavorato come addetto stampa del comune di Caivano (2004) e di Frattamaggiore (2006); si è inoltre occupato di rassegne stampa nel mondo della moda e dei concorsi di bellezza (Miss Italia, Miss Mondo). Collabora con il Giornale di Caivano dal 2015, anno in cui insieme a Pasquale Gallo, ha fondato il blog. Da pochi mesi è addetto stampa dell'osservatorio per la legalità di Scampia. Ha avuto diversi riconoscimenti alla carriera, come il Premio Giornalistico "Don Gaetano Capasso" e la menzione speciale, come giornalista locale, per il Premio Eccellenze di Caivano nel 2017.

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