Capodanno e fuochi d’artificio, le cose da sapere…

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Capodanno e fuochi d'artificio, le cose da sapere...

 

Anche questo Capodanno vedremo in cielo degli spettacoli pirotecnici incantevoli. Un bel modo per festeggiare il nuovo anno, se non fosse per i rischi connessi agli effetti spiacevoli di un uso scorretto dei petardi. Nonostante le diverse raccomandazioni avute dalla protezione civile veicolate dai media nazionali, gli incidenti causati dall’uso improprio dei botti di fine d’anno restano una costante. Per evitare eventi spiacevoli, bisogna prestare particolare attenzione. Per comprendere il grado di pericolosità dei fuochi d’artificio bisogna partire dal loro processo di fabbricazione.

Il processo di fabbricazione dei fuochi d’artificio

All’interno dei fuochi artifici ci sono centinaia di composti che vengono diffusi in aria e nel territorio, che oltre a causare inquinamento ambientale ed acustico, sono delle vere sostanze velenose per la salute.

 

  • I fumi: arsenico, antracene, tetracloruri
  • Le luci bianche o colorate: alluminio, clorati vari, cloruro mercuroso, nitrati, ossalati, perossidi, solfati e solfuri
  • L’ effetto “getto”: filiera, formata da piccoli aghi di metallo
  • L’effetto “fischi”: acido gallico, acido picnico
  • I colori “azzurro”: solfati di rame
  • L’ effetto “scie”: ferro, carbone amorfo
  • I colori verde: clorato di barite
  • I colori rosso: clorato di stronziana
  • Gli altri effetti: piombo

Tutti questi componenti sono velenosi e il grado di pericolosità varia anche in base ai quantitativi, per fare un esempio: in un paese come Caivano, solo per sparare dei botti a piazza I Maggio, occorrerebbero dagli 80 ai 100 kg di prodotti, ovvero per 5-10 minuti di spettacolo. Tutti i fuochi d’artificio esplodono grazie ad una polvere pirica nera, ovvero la classica polvere da sparo denominata anche AKA. Per ogni 270 grammi di polvere usata, si sprigionano 132 grammi di carbonio che vengono immessi nell’ambiente sotto forma di micro-polveri sottili. Il resto si trasforma in solfuro di potassio ed azoto.

PRONTUARIO IN CASO DI USTIONI

Le lesioni causate da scoppio di petardi possono essere più o meno gravi. E’ assolutamente doveroso recarsi sempre al pronto soccorso, ma prima di andare in ospedale, sono opportuni determinati accorgimenti.

La prima mossa istintiva è quella di mettere l’arto sotto l’acqua. Nulla di più sbagliato! La pelle potrebbe subire uno shock termico non indifferente. In caso di ferita l’acqua penetrerebbe nell’abrasione, lasciandola umida e ciò favorirebbe un’infezione.
Evitare anche il ghiaccio che, come l’acqua, può provocare uno shock termico. Per contrastare questo sbalzo termico repentino, i vasi periferici si chiudono bruscamente, il cuore ha un carico di lavoro maggiore e la circolazione sanguigna subisce un notevole rallentamento.
Per proteggere la ferita o l’ustione, è necessario avvolgere l’arto coinvolto con garze sterili o, in mancanza di queste, un panno pulito di cotone.

COSA EVITARE

Evitare disinfettanti a base di cloro e acqua ossigenata che infiammano e provocano un dolore acuto, aggravando la lesione o l’abrasione.
Volendo invece disinfettare, bisogna usare un disinfettante acquoso. Così si eliminano quei frammenti che rimangono sottopelle e che potrebbero causare ascessi. I più indicati sono i disinfettanti acquosi a base di benzalconio cloruro.

Evitare creme e pomate antiscottature. Se la ferita è più importante e il solo disinfettante non basta, è bene usare un unguento cicatrizzante come l’Unguento ai Peg efficace perché non viene assorbito, non permette alle garze di aderire, mantiene la pelle asciutta e fa cicatrizzare.

Creme e pomate antiscottature non sono indicate perché lasciano la pelle umida e favoriscono l’infezione.
In caso di sanguinamento non copioso si può bagnare un telo di cotone con del disinfettante acquoso, strizzarlo e applicarlo sulla ferita per 10-15 minuti. Così si pulisce la ferita e si ferma il sanguinamento.

SE AD ESSERE COLPITI SONO I CAPELLI

Nel caso in cui le scintille raggiungono i capelli, la prima cosa da fare è usare un telo con cui coprire il capo: l’assenza di ossigeno fermerà il piccolo incendio. Bisogna fare attenzione alle lacche per i capelli che possono accelerare la propagazione delle fiamme.
Se le scintille dovessero colpire i vestiti, la prima cosa da fare è avvolgere la parte colpita dalle fiamme con un telo o una coperta. Porre molta attenzione ai tessuti sintetici altamente infiammabili, poiché se prendono fuoco, aderiscono alla pelle come una sorta di cera bollente ed è necessario rivolgersi al pronto soccorso per rimuoverli.

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