di FRANCESCO CELIENTO
CAIVANO – Dopo la prima ricognizione sul cadavere di Bruna Raspanti, rinvenuta priva di vita stamane al primo piano del palazzo di via Puccini, angolo corso Umberto (vedi foto sotto), effettuata dai medici legali e dal reparto scientifico dei Carabinieri, l’Arma indaga sull’ipotesi delle cause naturali. Sul posto anche il il tenente colonnello Gaspare Giardella, comandante del gruppo di Castello di Cisterna, il comandante facente funzioni della Compagnia di Casoria, ed il tenente Antonio La Motta, che guida la tenenza di Caivano. Gli investigatori dal primo momento non hanno tralasciato nessuna traccia, anche perchè accanto al corpo della stilista sono state rinvenute delle macchie di sangue, che però sarebbero da attribuire ad una patologia di cui soffriva la povera donna, e la casa internamente (vedi foto sopra) un pò in disordine e trascurata, infatti pare che la donna non stesse sempre lì. Inoltre, sul cadavere non sono state rinvenuti segni di ecchimosi o ferite, comunque, per fugare ogni dubbio, probabile che il corpo venga sottoposta ad esami più approfonditi presso l’istituto di medicina legale di Napoli. Anche il Pubblico Ministero di turno presso la Procura di Napoli Nord, giunto in via Puccini, avrebbe convenuto sull’ipotesi formulata dagli esperti.
La casa della defunta si trovava al primo piano, di fianco all’abitazione dove il Venerdì Santo di due anni fa si sprigionò un’esplosione tremenda (infatti il palazzo, dichiarato inagibile, era stato ristrutturato recentemente, ndr), a seguito della quale perse la vita un’altra anziana donna di 76 anni e ci furono anche dei feriti gravi. Le indagini della Procura di Napoli Nord attribuirono le cause dello scoppio alla fuga di gas partita, per cause impossibili da accertare, dalla casa della donna che morì in ospedale un mese dopo a causa delle ferite riportate.
Gentilissimo signor Celiento, ho scritto delle mail alla signora Enza Massaro ma mio malgrado non ho ricevuto risposta nè la suddetta ha rettificato le informazioni scorrette scritto nell’articolo in cui invia una bestemmianagli inquilini del palazzo di via Puccini. Posso conoscere l’indirizzo della sede della vostra redazione ( se ne avete una ) così da ricevere una risposta da qualcuno di voi?
Un giornalista dovrebbe controllare la casella di posta anziché fare pettegolezzi via Facebook;
oltretutto, mi aspettavo un tweet da scrivani di livello quali voi siete.
Cordialità,
dott.ssa Sabrina Sirico