Campi rom abusivo e non abusivo: questo è il problema!

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Dopo una serie di sopralluoghi avvenuti tra la notte di domenica 9 luglio e lunedì 10, la situazione degli incendi al campo Rom presso le “Cinque Vie”(zona compresa tra il territorio di Acerra e Caivano, a pochi chilometri dalla stazione Tav di Afragola) è attualmente monitorata dalle forze dell’ordine. Il lavoro di task force tra i carabinieri, la protezione civile, le guardie ambientali, i vigili del fuoco continua ininterrotto.

Attualmente, grazie ad una nostra diretta su Facebook, abbiamo scoperto un dato importante: gli incendi, indipendentemente se vengono appiccati o meno dai Rom, sono preceduti da conflitti etnici presenti in loco.

Esiste il campo Rom autorizzato dal comune di Caivano, durante l’amministrazione dell’ex sindaco Mimmo Semplice e quello “abusivo”. Si tratta di un gruppo ribelle. Il capo del campo Rom autorizzato mi ha spiegato che la loro origine è slave, provengono infatti dal Montenegro. Prima di rientrare nel piano degli alloggi garantiti, erano presenti sul territorio di Caivano da circa 40 anni. Hanno avuto modo di integrarsi gradualmente e di interagire con le istituzioni. Questo è significativo per comprendere il conflitto etnico con il gruppo dei ribelli, che ancora non siamo riusciti ad identificare, probabilmente sono Sinti, maggiormente dediti al nomadismo.

Sappiamo che sono organizzati in famiglie, tre o quattro al massimo, ma con delle regole arbitrarie di convivenza. Il controllo è spartito tra due fratelli che tendono a farsi la guerra. Dai racconti del capo del campo Rom autorizzato emerge che costoro tendenzialmente si ubriacano e danno fuoco ai rifiuti accatastati nel corso del tempo, tra cui nettezza urbana, materassi, frigoriferi, pneumatici. Collezionano rifiuti tossici e li incendiano, probabilmente su commissione di terzi. Chi siano questi terzi, è un dilemma che tutti si pongono. Sempre dalle dichiarazioni di un uomo del gruppo autorizzato, ho scoperto che uno dei ribelli è stato colui che ha rubato un kalashnikov e 2 caricatori quasi completamente pieni, lo scorso Gennaio 2017.

Da un articolo sul quotidiano Roma, ho scoperto l’origine di uno dei vari ribelli, ecco la fonte:

Caivano, 15enne dorme con un kalashnikov
e 2 caricatori pieni

L’arrestato è un 15enne di origini montenegrine domiciliato presso il campo rom di Caivano. I Carabinieri della locale Tenenza lo hanno tratto in arresto per detenzione di arma da guerra e relativo munizionamento.
Perquisita la roulotte in cui vive, i militari hanno scovato un kalashnikov e 2 caricatori quasi completamente pieni. Erano in una cassetta di legno chiusa con un coperchio posizionata accanto al letto del ragazzo.
Arma e munizioni sono state sequestrate. Il fucile sarà sottoposto ad accertamenti balistici e dattiloscopici per verificare il suo eventuale utilizzo in episodi di intimidazione o di sangue.
Il 15enne dopo le formalità è stato accompagnato al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

Grazie all’arresto, il 15 enne è stato messo in salvo in un centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, basterà fare una chiamata al centro e chiedere di lui per capire l’origine della sua famiglia. Se è ancora lì presente…

Per ora abbiamo scoperto che almeno uno dei ribelli è di origine montenegrina. Quindi, molto probabilmente anche tutto il gruppo. La lotta tra le due fazioni è più evidente adesso e si carica di nuovi elementi d’ indagine. 

Seguiranno aggiornamenti…

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