a cura di Aicast Napoli
Il bonus da 800 euro per la nascita o l’adozione di un minore può finalmente essere richiesto. Previsto dalla manovra finanziaria per il 2017, il contributo una tantum era fermo al palo perché non era stata ancora predisposta la procedura telematica per inoltrare le domande. Attesa finita: l’Inps ha comunicato che da giovedì 4 maggio l’istituto sarà pronto ad acquisire le domande. Il “Bonus mamma domani” è un beneficio economico corrisposto alle future madri al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’8° mese), oppure alla nascita o adozione o affido di un minore per gli eventi che si sono verificati dal 1° gennaio 2017. Il premio è concesso una sola volta e in un’unica soluzione per ogni figlio nato o adottato/affidato. Dunque in caso i figli fossero due, spettano 1.600 euro.
Non sono previsti limiti di reddito. Per avere diritto al bonus di 800 euro le gestanti/madri devono avere la cittadinanza italiana o comunitaria. Le cittadine non comunitarie con lo status di rifugiate politiche e protezione sussidiaria sono equiparate alle cittadine italiane, dunque ne hanno diritto. Possono fare richiesta anche le cittadine non comunitarie in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo, oppure di una delle carte di soggiorno per familiari di cittadini Ue previste dal D.L. 30/2007. La domanda va presentata telematicamente all’Inps, e sono tre le possibilità per farlo: Via Internet, utilizzando i servizi telematici del portale www.inps.it accessibili tramite Pin; telefonando al Contact Center al numero 803164 (gratuito da telefono fisso), oppure al numero 06164164 per le chiamate da cellulare (tariffazione a carico dell’utente); tramite i Patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi. Per la certificazione dello stato di gravidanza si può scegliere una delle seguenti opzioni: presentare allo sportello il certificato originale o di copia autentica, oppure spedizione dello stesso a mezzo raccomandata; indicare il numero di protocollo telematico del certificato rilasciato dal medico SSN o convenzionato ASL; indicare l’avvenuta trasmissione del certificato all’Inps per una domanda relativa ad altra prestazione connessa alla medesima gravidanza.
Per le sole madri non lavoratrici: indicare il numero identificativo a 15 cifre di una prescrizione medica emessa da un medico del SSN o convenzionato, con indicazione del codice esenzione compreso tra M31 e M42 incluso. Se invece la domanda è stata presentata a parto già avvenuto, la madre dovrà autocertificare nella domanda il codice fiscale del bambino. Le cittadine extracomunitarie in possesso del permesso di soggiorno valido ai fini dell’assegno di natalità devono certificare il possesso di tale titolo inserendone gli estremi nella domanda telematica.