di FRANCESCO CELIENTO
CAIVANO – Città sporca, piena di immondizia non raccolta per una settimana (il 30 aprile finalmente è stata rimossa gran parte della spazzatura, ma non tutta, ndr); una maggioranza che riesce a stento a fare il consiglio comunale solo in seconda convocazione; il primo partito di Caivano e dell’amministrazione dilaniato da una divisione interna apparentemente insanabile; servizi pubblici tagliati a causa del dissesto finanziario. In altri tempi e comunque, in un paese “normale”, per molto molto meno, l’opposizione avrebbe gridato allo scandalo ai quattro venti, additando, tramite manifesti e comunicati ufficiali a giornali e sui social network, il sindaco Monopoli al pubblico ludibrio, addebitando a lui & company tutte le responsabilità. Invece, qui ed ora, che fa l’opposizione? Tace, con un silenzio veramente assordante. Viene spontaneo chiedersi: Perché?
Forse per il rimorso di aver portato a Caivano l’attuale ditta che gestisce i rifiuti, scelta dall’allora sindaco Falco e dal Partito Democratico, Forse per una connivenza sottobanco da parte di alcuni suoi esponenti? O, forse, per una sottile quanto improbabile tattica per far cuocere, come si dice a Napoli, “il polipo nell’acqua sua”?
L’unica cosa certa è che la minoranza, altro “mistero della fede”, non ha fatto sentire per niente la sua voce, pro o contro l’amministrazione, in un momento delicatissimo. Di fronte ad una crisi così grave, l’imbarazzante silenzio della minoranza, forse, fa più paura dei disastri compiuti dall’amministrazione…
Povera Caivano, siamo messi veramente male!