CAIVANO – Tiene banco in città il caso dei delegati d’udienza, che il Comune di Caivano vuole utilizzare per risparmiare sulle cause civili causa il dissesto finanziario con una delibera votata anche da Michele Corcione, assessore agli affari legali ed avvocato. Come, però, ha scritto il periodico “Caivano Press” (vedi articolo sopra cliccando sull’immagine per allargarla, ndr) le paghe sono minime e rischiano di non coprire neppure le spese (visto che nel caso l’udienza venisse rinviata, al legale non verrà rimborsata neppure la benzina, ndr), oltrechè lesive della dignità professionale degli avvocati, come prevedono le norme interne forensi (dai 15 al massimo 30 euro ad udienza le tariffe stabilite dal Comune di Caivano).
Sul caso abbiamo chiesto un parere all’avvocato Marco Castaldo, presidente dell’associazione forense del circondario di Afragola, il quale pur ritenendo legittima l’azione del Comune, la definisce inopportuna per la categoria. Ecco testualmente cosa ci ha scritto il legale:
“Il provvedimento, a mio avviso, non riveste carattere di illegittimità in quanto non vi sono norme violate, piuttosto parlerei di opportunità dello stesso soprattutto in un momento così delicato per gli avvocati. In questo periodo l’avvocatura generale si sta adoperando in forme di contrasto all’abolizione dei minimi tariffari, all’eccessiva pressione contributiva ed altri provvedimenti incentivanti le possibilità lavorativa per i legali. Di certo tale iniziativa, se discutibile dal punto di vista remunerativo, rappresenta purtroppo per tanti giovani avvocati comunque una opportunità”.