di Daniela Abbate
Casoria – Sabato mattina, 18 marzo 2017, la città di Casoria ha ricordato nella sala della Biblioteca Comunale “Mons. Mauro Piscopo” le vittime innocenti delle mafie. Al convegno, organizzato dal Presidio di Afragola e Casoria “Gerardo D’Armino” dell’associazione “Libera” erano presenti la referente, prof.ssa Maria Saccardo, il Sindaco di Casoria, l’avv. Pasquale Fuccio e l’assessore alla sicurezza urbana, dott. Fabio Esposito. Tra le forze dell’ordine, il capitano dei Carabinieri il dott. Francesco Filippo e la comandante della Polizia Municipale di Casoria, la dott.ssa Anna Bellobuono.
Moderatore dell’evento, il giornalista e direttore della testata Casoriadue, Ferdinando Troise, che ha ricordato le vittime innocenti della criminalità che hanno colpito il territorio casoriano, tra le quali Andrea Nollino, Stefano Ciaramella e Antonio Coppola.
Non sono mancati i rappresentanti delle istituzioni scolastiche del territorio, il dirigente dell’I.S. “A. Torrente”, il prof. Giovanni De Rosa e la vicepreside del Liceo “Gandhi”, la prof.ssa Lucia Russo.
Molto toccanti gli interventi dei familiari delle vittime presenti, tra cui la Consigliera Regionale Antonella Ciaramella, sorella di Stefano, ucciso nel 2001, a soli 16 anni, per aver difeso la ragazza da un tentativo di aggressione per rapina e Antonietta Sica, la vedova di Andrea Nollino, ammazzato per errore davanti al suo bar nel 2012 a Casoria. L’ultima testimonianza è stata quella di Mario Esposito Ferraioli, fratello di Antonio, sindacalista e cuoco, ucciso a Pagani nel 1978 per aver denunciato gli episodi di illegalità che avvenivano nel suo ambiente di lavoro.
La maggior parte delle vittime aveva rotto il silenzio dell’omertà, reagendo alle ingiustizie. Per troppo tempo sono rimaste nell’oblio e ora, più che mai, si avverte l’esigenza di ricordare e riflettere su questi tragici eventi affinché non si ripetano; soprattutto al giorno d’oggi, come ha sottolineato la Consigliera Ciaramella, in cui gli episodi di violenza sono aumentati. Ma il sentimento condiviso dai relatori è stato quello dell’agire uniti. Perché è solo insieme che si ottengono i risultati. In pochi si riesce, ma con difficoltà; in tanti si fa la differenza. Di qui l’importanza di collaborare con le associazioni operanti sul territorio e con la scuola, che ha il compito di educare ai valori della giustizia sociale, onestà e moralità, denunciando comportamenti negativi e pericolosi. Si è parlato di fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine, come alleate nella lotta ai soprusi.
Al termine, la prof.ssa Saccardo ha ribadito l’impegno dell’associazione Libera nella lotta alle mafie, rivolgendosi in particolare ai numerosi studenti presenti tra il pubblico, affinché possano unirsi nella battaglia, superando le barriere dell’indifferenza e della paura.