Ha confermato le accuse contro Raimondo Caputo la 13enne ascoltata oggi nell’incidente probatorio per il caso di Fortuna Loffredo, la bambina molestata e uccisa nel giugno 2014 nel Parco Verde di Caivano (Napoli). La 13enne aveva ricevuto le confidenze della maggiore delle tre figlie della compagna di Caputo e oggi ha confermato il suo racconto: “È stato Titò a ucciderla” ha detto in una stanza del tribunale di Napoli Nord, ad Aversa. Caputo, 44 anni, è in carcere con l’accusa di essere l’orco che dopo aver molestato sessualmente la piccola Chicca, appena sei anni, l’ha spinta giù dal palazzo in cui abitava.
Da parte sua Caputo ha accusato la sua compagna Marianna Fabozzi e sua figlia dell’omicidio di Fortuna Loffredo. Lo ha fatto rendendo dichiarazioni spontanee al giudice, in occasione dell’incidente probatorio svolto al Tribunale di Napoli Nord ad Aversa (Caserta) nel corso del quale è stata ascoltata la 13enne. Ad Aversa erano presenti sia Caputo che Marianna Fabozzi, detenuta nel carcere femminile di Pozzuoli per avere, secondo la Procura di Napoli Nord, coperto violenze sessuali commesse da Caputo nei confronti delle sue figlie. Angelo Pisani, avvocato difensore della famiglia Loffredo, annuncia che chiederà un confronto tra i due e l’intenzione di “rivalutare bene le dichiarazioni delle figlie della Fabozzi” già ascoltate in sede di incidente probatorio, “per capire se la maggiore dice la verità. È chiaro comunque che dietro questo omicidio c’è la responsabilità di più persone”.
Caputo: “Non è vero niente” – Caputo, questa volta, non ha fatto scena muta a differenza di quanto avvenuto nel primo incidente probatorio, svolto a maggio sempre ad Aversa, durante il quale vennero ascoltate, in un ambiente protetto, le tre figlie della compagna. “Non è vero niente, non sono stato io a uccidere Fortuna”, ha detto.
Avvocato: “Testimoni poco credibili” – “Ci sono troppi aspetti ancora da chiarire sull’omicidio di Fortuna. Ho forti dubbi sulla credibilità di tutte le bimbe sentite dai magistrati”, ha dichiarato l’avvocato Paolino Bonavita, legale di Caputo. “La testimone – ha proseguito il legale – ha riferito di cose apprese da altre persone, in particolare dalla prima figlia della compagna di Caputo, senza dare alcun dettaglio. Sono usciti anche altri nomi su cui bisognerà necessariamente approfondire”.
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