E’ arrivato novembre e tra pochi giorni inizierà il processo per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario per le accuse della magistratura inquirente di collusione con la camorra. Come ormai è noto, durante il sindacato di Enzo Falco le estorsioni e le violazioni di legge erano una variabile impazzita nella gestione dei lavori pubblici.
Tanto che la magistratura dovette procedere agli arresti di persone che invece avrebbero dovuto essere fuori da ogni sospetto. Si sa che fino a condanna definitiva gli imputati dovrebbero essere considerati innocenti e tale regola vale anche per gli arrestati, anche se rei confessi come nel caso de quo. Perciò l’opinione pubblica ha sospeso il proprio giudizio in attesa delle decisioni della magistratura giudicante. Quindi è importante seguire le fasi del processo e attendere la sentenza che ci dirà in maniera inequivocabile chi erano i nemici della città e che i veri ignavi, sono coloro che continuano a far finta di niente davanti alla evidente esistenza di reati gravi commessi dai soliti noti.
Insomma era giusto mandare a casa una maggioranza incapace di governare il paese o lasciarla a danneggiare una comunità che voleva uscire dal degrado? La questione è tale da essere esaminata con discernimento e consapevolezza. Perciò riporto integralmente quanto affermato, in una recente intervista, dal capo della Procura della Repubblica del tribunale di Napoli dottor Nicola Gratteri .
IInsomma il malaffare a Caivano era ed è ancora diffuso e pernicioso, mentre un articolo di un giornale locale si occupa di parva materia e scrive d’altro allo scopo di danneggiare l’immagine di Antonio Angelino che fu l’unico candidato a sindaco, che nelle passate elezioni ebbe a dichiarare che non voleva i voti dei camorristi.
Cui prodest tutto ciò? Cioè a chi giova tale tentativo di mischiare le carte? Io non lo so, ma guardando le foto dei partecipanti ad un evento organizzato da una nuovo movimento cittadino, un’idea me la sono fatta.
Insomma per me si tratta del non più fertile terreno di coltura che ha già fatto il suo tempo e che, al contrario, essendo duro a morire, va alla ricerca di una verginità perduta con candidati a sindaco che potrebbero nuovamente ingannare i caivanesi. Illusione, triste chimera sei tu, recitava una vecchia canzone del passato e in tale illusione si crogiola al sole, chi dopo aver danneggiato il paese ritiene di poter tenere ancora accese su di sé le luci della ribalta, ormai oscurate dal malaffare di alcuni suoi membri della giunta e dalla propria incapacità di governo. Insomma, intelligenti pauca direbbero i latini. Ai posteri l’ardua sentenza!