Verrà riportata “alla luce” tra circa un anno la cassa contenente ben 450 bottiglie di limoncello, immersa nei giorni scorsi nelle acque del porticciolo di Santa Lucia, a pochi passi da Castel dell’Ovo, per consentire l’affinamento underwater del pregiato liquore, prodotto dall’Antica Distilleria Petrone. Una storica azienda di Mondragone fondata nel 1858 e conosciuta ormai in tutto il mondo.
Dunque davvero non finisce mai di stupire il talentuoso e giovane imprenditore Andrea Petrone (nella foto di copertina), general manager dell’omonima impresa, con i suoi innovativi ed esclusivi progetti, tesi a dare sempre più qualità ai suoi già unici ed eccellenti prodotti. Liquori tutti dal gusto inimitabile ed “indimenticabile”, destinati pure ai palati più esigenti e sopraffini. “Provare per credere”, così recitava una nota pubblicità del passato, ma che ben si addice alla “Petrone Production”. L’evento è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione di Comune di Napoli, Marina Militare, Guardia Costiera, ArcheoClub d’Italia, Reale Yacht Club Canottieri Savoia Napoli e YDigital Firm.
E così, dopo l’eccezionale successo della precedente iniziativa (la prima in assoluto a livello mondiale a mettere in affinamento sott’acqua una partita di bottiglie di liquore, con due immersioni e relative emersioni dell’Elixir Falernum), effettuata al largo di Mondragone, nelle acque dell’antica città sommersa di Sinuessa), ora è toccato al limoncello, liquore simbolo della Campania e dell’intera Italia.
Per l’immersione del limoncello, Andrea ha preferito un palcoscenico prestigioso come quello del Golfo di Napoli a pochi passi da Castel dell’Ovo. Ora, dopo l’immersione della cassa dello scorso 25 settembre 2024, il liquore resterà per circa un anno a 15 metri di profondità, dove, dolcemente cullato dalle correnti marine, maturerà a temperatura costante, al completo riparo dalle fasi lunari e in assenza di luce e ossigeno.
Dunque, anche il limoncello, così come già avvenuto per l’Elixir Falernum, una volta riportato in superficie verrà, poi, sottoposto a un programma di ricerca che sarà effettuato dal Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Obiettivo quello di studiare in modo scientifico gli effetti della permanenza subacquea sulla maturazione dei distillati.
LE DICHIARAZIONI DI PETRONE E SANTONASTASIO
“Gli studi scientifici effettuati sull’Elixir Falernum – ha spiegato Andrea Petrone – hanno dimostrato che l’affinamento sottomarino conferisce a quel liquore una densità maggiore e degli aromi e dei sentori più spiccati. Pertanto ci aspettiamo che anche sul nostro limoncello ci siano delle differenze dopo la permanenza sui fondali”.
Da annotare che Andrea, con la sua innata sensibilità, ha voluto imprimere all’evento un’impronta sociale, coinvolgendo l’ArcheoClub d’Italia e i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che partecipano al progetto “MareNostrum” e “Bust Busters”.
“E’ stata una straordinaria sperimentazione – ha commenta Rosario Santonastasio, presidente nazionale Archeoclub d’Italia – che vedrà anche una fase scientifica e i nostri ragazzi, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che, attraverso il progetto Bust Busters hanno seguito corsi di immersione subacquea, ma anche corsi di teoria mediante i quali hanno conosciuto il patrimonio geologico, ambientale, storico”.
Poi Santonastasio ha aggiunto. “Sono stati parte di una giornata memorabile, in grado di unire il sociale alla ricerca scientifica. E’ questa una nuova strada anche per loro”.