Forse al verde pubblico di Caivano è riservato un triste destino! Certo è che nel nostro paese, al male si accompagna sempre il peggio.
Già nel passato, il desiderio di fare una villa comunale al centro del Corso Umberto, tanto voluta dal PCI guidato dal compianto Peppe Crispino, fu vanificata da scelte urbanistiche discutibili e non in linea con quelle precedentemente fatte dai socialisti con i loro piani regolatori. Ricordo ancora l’uso delle manette facili per amministratori di valore, giustamente assolti perché persone oneste e degne di stima.
Purtroppo tant’è! “Forse così si volle dove si poteva e più non dimandare” direbbe un novello Dante! Quindi un colpevole silenzio è calato sui fatti gravi che danneggiarono il paese e i suoi rappresentanti. A ben riflettere si può ipotizzare che a Caivano si sarebbero svolte ”le prove generali di mani pulite, che spazzando via il partito socialista e la democrazia cristiana, facilitarono l’ascesa di quanti, rendendo incerto il futuro del paese, accolsero a braccia aperte alcuni fuorusciti dal PSI, che transitando nel partito dei verdi erano alla ricerca di una verginità ormai perduta.
Eraclito, il filosofo oscuro dell’antica Grecia, era solito ricordare che “per quanto si possa indagare, non è possibile raggiungere i confini dell’anima, tanto profonda è la sua vera essenza”. Perciò, secondo il filosofo, essendo l’anima “un pozzo senza fine”, non permetterebbe di conoscere i reali voleri degli uomini.
Perciò spesso è la ricerca del profitto che scava fossati insormontabili e motiva anche azioni non in regola con la legge. Questa è l’amara conclusione cui è arrivata la magistratura inquirente di Napoli nord, se si considera quanto accaduto nel recente passato a circa 8700 metri quadrati di verde pubblico allocato nei pressi del Parco Verde di Caivano.
Infatti, su richiesta della s.r.l. Hinterland Turismo, il capo dell’ufficio tecnico del comune che, geometra in possesso di una laurea in scienze politiche, e quindi con una competenza specifica nell’urbanistica tutta da dimostrare, ha dato una concessione edilizia che, nei fatti, è in contrasto con la destinazione d’uso di quei suoli. Degno di nota è che il progetto approvato era stato redatto da un architetto targato PD ed ex segretario politico del PCI locale e trascurava il non piccolo particolare che il verde pubblico del terreno utilizzato, non poteva essere trasformato in impianti sportivi utilizzabili per produrre profitto.
Siccome al male si accompagna sempre il peggio, a nulla valsero le rimostranze di un operatore economico che nelle vicinanze già assicurava la possibilità di fare cose simili ai cittadini di Caivano senza interferire con le scelte urbanistiche del piano regolatore del paese. Insomma tutto sembrava poco chiaro e a nulla valsero anche le rimostranze e i tanti interventi di Antonio De Lucia, consigliere comunale e già assessore all’urbanistica sistematicamente notificate al sindaco e mai prese in seria considerazione.
Insomma il novello giurista, capo dell’ufficio tecnico, ora in carcere domiciliare fuori regione per reati infamanti, a giustificazione di un atto non convincente si era impegnato a produrre solo argomentazioni discutibili e approssimative, tese a garantire alla Hinterland Turismo s.r.l. la possibilità della cementificazione di uno spazio destinato a verde pubblico, con grave violazione del rispetto del piano regolatore del Comune.
Naturalmente il tutto in presenza costante del solito assordante silenzio del Sindaco sfiduciato Enzo Falco che, essendo buono e ingenuo (Andreotti docet), non aveva risposto alla legittima richiesta della prima commissione consiliare di adottare i provvedimenti necessari per far luce sulla vicenda. Insomma, il nostro ingenuo Andreotti, era impegnato (come al solito) in ben altre cose, come la cottura del baccalà e altre prelibatezze culinarie . Insomma il sindaco, come da sue dichiarazioni alla magistratura inquirente su faccende diverse, aveva piena fiducia nell’ufficio tecnico e si fidava delle competenze specifiche in materia urbanistica di un geometra, subentrato nel ruolo di capo dell’ufficio all’architetto D’ Alisa, senza gli specifici e necessari titoli culturali in materia urbanistica.
Purtroppo il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e l’intervento della Procura della Repubblica di Napoli Nord, con un provvedimento proprio, confermato dal GIP, ha bloccato la realizzazione di tale scempio urbanistico. Di conseguenza, in data 12 luglio 2023, i carabinieri della compagnia di Caivano hanno proceduto al sequestro del cantiere allocato nelle vicinanze dell’ Istituto Tecnico “Morano”, e notificato cinque avvisi di garanzia, di cui due a funzionari dell’ufficio tecnico, uno al proprietario del terreno, uno al progettista e uno al direttore dei lavori per abuso edilizio e altri reati connessi tra i quali il falso ideologico, perché la concessione edilizia era illegittima essendo in contrasto con la normativa sul verde pubblico comunale.
Il tutto, con buona pace delle competenze urbanistiche del citato geometra che aveva concesso la licenza edilizia e il silenzio assordante del sindaco sfiduciato. Oggi in attesa delle decisioni della magistratura, lungo la via Diaz c’è un fabbricato abusivo, che non giova all’immagine della vecchia e sfiduciata maggioranza delle porte girevoli, che tanto male ha fatto a Caivano. E io, rifacendomi ai versi di Virgilio: “Tityre tu patulae recubans sub tegmine fagi”, aspetto le decisioni della magistratura e spero soltanto che non ci siano nuovi arresti o scandali, e soprattutto, che il verde pubblico della via Diaz resti tale nel nuovo PUC, perché utile al benessere dei cittadini e non utilizzabile per maneggi di dubbia legalità come quelli descritti. Insomma Caivano ha bisogno non di una, ma di più ville comunali, sparse nei vari quartieri per dare tranquillità e ristoro alle fasce deboli del paese e credibilità ad un paese che vuole serenità e sviluppo visibile. A tale scopo spero che finalmente si rifaccia la gara taroccata, come ha affermato il pentito ex assessore Peluso, per il rifacimento delle strade comunali e rendere finalmente transitabili le strade ridotte a gruviera con pericolo grave per l’incolumità delle persone e l’uso senza danni per le macchine in transito. Insomma no al degrado e al saccheggio del verde pubblico e tanta onestà nel governo del paese! La voglia c’è e i giovani interessati a un buon governo non mancano quindi “forza e fiducia nei giovani e in buoni amministratori di provata esperienza e capacità”, senza scosse e nemmeno ripensamenti.