Qualche giorno fa, sul sito del Comune di Caivano, è stata pubblicata l’ennesima richiesta di rimborso per la nota spese che la triade dei commissari prefettizi, che guidano il comune di Caivano, ha chiesto di elargire nei loro confronti viste le spese sostenute nel mese di dicembre.
Per intenderci, ai tre commissari – Dispensa, Calcaterra e Alicandro – oltre al compenso percepito al mese che ricevono per il loro lavoro (fonti riferiscono di pochi giorni a settimana in presenza presso la casa Comunale) spetta il rimborso delle spese sostenute per poter svolgere la propria attività: alberghi, ristoranti, taxi o viaggi ecc.
Tutto normale direte voi, capita spesso infatti che i lavoratori in trasferta ricevano il rimborso delle spese sostenute, se non fosse che anche per il mese di dicembre, la nota spese è superiore ai 4mila euro, la stessa cifra richiesta per il mese di Novembre. Facendo un rapido calcolo, i commissari saranno in carica per 18 mesi e se i rimborsi spese saranno costanti, i costi che la cittadinanza dovrà sostenere saranno superiori ai 70.000€ mila euro. A questi, si aggiungono i compensi dei commissari.
LIQUIDAZIONE RIMBORSO SPESE NOVEMBRE 23 det_01771_12-12-2023
LIQUIDAZIONE RIMBORSO SPESE DICEMBRE 2023
Per la trasparenza potrebbero essere visibili anche le note spesa con le fatture, ma sul portale del comune di Caivano è presente solo la determina di rimborso con la cifra per ognuno dei commissari.
Non andrebbe dimenticato che la triade comunale ha nominato nelle scorse settimane sette “esperti” (si dice sovraordinati) che dovrebbero assistere la commissione nel loro lavoro. Parliamo di ufficio stampa, tecnici comunali, avvocati ecc… persone che non hanno lasciato i loro rispettivi incarichi per dedicarsi all’emergenza Caivanese ma che sommano incarichi come se fossero monete da collezione. Anche in questo caso, i costi del loro lavoro vengono ribaltati direttamente sulle casse comunali.
Non vogliamo, al momento, fare la somma dei costi sostenuti dai cittadini di Caivano per mantenere questa macchina burocratica ma vorremmo che ciò ne valesse la pena. Vorremmo infatti che i riscaldamenti nelle scuole dei nostri bambini funzionassero, che gli ascensori venissero riparati, che le buche e la rete idrica tornino alla normalità e che la macchina burocratica, servizi sociali in primis, lavorino senza sosta. E se questa normalità ha un costo è giusto pagare laute note spese e stipendi aggiuntivi ma se poi tutto questo non arriva, forse è giusto anche porsi delle domande.
Qualche giorno fa una scuola di Caivano si ritrovata con gli scarichi dei bagni rotti. Centinaia di bambini sono stati costretti a trattenere i propri bisogni per ore. Il Comune non è riuscito ad intervenire in tempo per mancanza di soldi e tecnici.
Una voragine è aperta da oltre 15 giorni all’esterno del Santuario di Campiglione, con una transenna che limita la circolazione, tra l’immobilismo dell’ufficio preposto. Per non parlare di decine di perdite idriche presenti sul territorio da oltre un mese che creano un danno economico e strutturale delle strade
Ci chiediamo: se il Comune smettesse di pagare così tanti soldi per rimborsare le note spese forse potrebbe permettersi un tecnico in più per riparare velocemente i danni nelle scuole ed altri problemi? Chissà.
Non vogliamo fare una critica populista, che contro la casta getta il proprio inchiostro, ma ci chiediamo se tutto ciò debba essere considerato “normale”. E una domanda ci sorge spontanea: a che serve l’impegno del Governo, la presenza dei Ministri, il lavoro di Ciciliano e l’impegno delle forze dell’ordine se poi Caivano viene utilizzata come la cassa della burocrazia e dell’immobilismo di parte dello Stato?
C.D.A.