‘AstroLuca’ lo fa con i suoi racconti, con la sua esperienza, ma anche attraverso foto e testimonianze multimediali, ma soprattutto facendo leva sull’immaginazione che solo i ragazzi delle scuole medie possono avere.
Nella Sala Capitolare del Senato, l’astronauta italiano si è intrattenuto con gli allievi dell’I.C. 3 ‘Parco Verde’ per circa tre ore rispondendo alle loro domande e toccando tutti i temi sia relativi alla sua attività di astronauta che della sua vita privata.
Come riportato dall’ Agenzia DIRE all’indirizzo www.dire.it, il focus principale che solletica la curiosità di tutti è: “Com’è la vita all’interno della stazione spaziale? Come si vive? Ci si annoia?”. Ed è qui che Parmitano apre le porte della sua stazione, che nonostante quello che si possa pensare, “è grande, spaziosa – come un campo da calcio – e soprattutto vivibile e confortevole”. Spiega l’astronauta: “All’interno delle stazioni spaziali è possibile restare per un tempo indefinito, fino ad oggi il record di permanenza è di circa un anno”.
Le cose da fare non mancano: “Lavoriamo circa 12 ore al giorno, facciamo esercizio fisico, mangiamo (rigorosamente fissando il cibo alla tavola con il nastro adesivo altrimenti vagherebbe per la stazione spaziale), parliamo al telefono e facciamo video chiamate con i nostri familiari e non solo”. A questo proposito l’astronauta mostra ai ragazzi una foto che lo ritrae mentre chiacchiera amabilmente dallo spazio con il Beatle Paul Mcartney. A testimonianza che la vita nello Spazio accende la curiosità di tutti, non solo dei bambini. Quindi gli aspetti più intimi dell’uomo, oltre che dell’astronauta. I sogni del Luca da bambino, le sensazioni provate la prima volta in orbita.
Infine la domanda delle domande, “ma ci sono gli extraterrestri nello spazio?”. Parmitano risponde scherzando me nemmeno troppo, “A parte quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio, non ne ho mai visti, ma lo Spazio è veramente molto grande…“.