Caivano e la visita della premier Meloni

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di Giuseppe Costantino

Io, socialista non pentito, in occasione della visita dell’On. Meloni, per quanto accaduto al Parco Verde  di Caivano, non ho potuto essere presente e me ne dolgo. Io non ho  condiviso l’assenza dei tanti concittadini che, per disimpegno o sfiducia sull’utilità della visita del capo del governo, hanno preferito restarsene a casa. Se mi fosse stato possibile, sarei stato presente, con spirito costruttivo e collaborativo sia per accogliere la Premier, sia per differenziarmi dai tanti cittadini assenti che preferiscono vivere nell’anonimato e non testimoniare la loro volontà di partecipare all’evento per far uscire il paese dal buio in cui è precipitato.

Oggi è il tempo di essere presenti e far sentire il grido di dolore dei caivanesi che nasce da una situazione sociale drammatica e foriera di mali peggiori. Insomma non è più il tempo di vivere in silenzio e produrre divisioni dannose, ma di costruire una convinta mobilitazione finalizzata alla soluzione del male di vivere d’un paese che sempre più sta diventando una realtà dolente e a rischio. Né serve rimarcare la perniciosa negligenza degli amministratori della sfiduciata maggioranza, anche se ha evidenziato solo incapacità di governo e pochezza culturale nelle analisi dei problemi e bisogni del paese.

Deficienza che spiega l’immobilismo mostrato sul problema della dispersione scolastica e il colpevole silenzio sugli appelli accorati di don Maurizio e dei gruppi spontanei del quartiere sui tanti mali della zona.

La scuola del Parco Verde

DESTINO E NONCURANZA RISERVATA ANCHE AI MIEI ARTICOLI in cui affrontavo il problema del destino degli abitanti del Parco Verde e del pericolo di devianza che minacciava i bambini del quartiere, che in numero crescente abbandonavano la scuola.  Inoltre i miei  articoli avrebbero dovuto allertare, chi di dovere, sul rischio di chiusura di un scuola del parco, restarono lettera morta e l’ex sindaco, giustamente sfiduciato, troppo occupato a difendere la sua poltrona traballante, con il suo silenzio assordante aveva deciso che i problemi reali del paese potevano aspettare.  

Solo grazie a don Patriciello e le sue doglianze sugli ultimi eventi, il male di vivere del Parco Verde oggi è assurto agli onori della cronaca e ha fatto accendere le luci della ribalta su un paese alla deriva. E sempre grazie a un sacerdote e non un esponente del potere politico, c’è stata la visita del capo del governo.

Chi parla di inutile passerella mostra di non aver capito nulla del valore simbolico e comunicativo di tale evento. Un capo di governo non si scomoda per una facile propaganda.( La ricerca del consenso è appannaggio dei partiti). La visita vuole sottolineare la gravità del momento che sta vivendo Caivano e la volontà delle autorità intervenute, di avviare la ripresa di un paese che da solo non ce la può fare.

delphinia
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Inoltre la Meloni con il suo intervento pubblico, non solo ha voluto dare atto della difficoltà del compito che attende il governo, ma anche indicare le direttrici di marcia
degli interventi del governo finalizzati al risanamento del quartiere e la ripresa collettiva del vivere civile del paese tutto.
La prima sarà quella della tolleranza zero nei confronti delle tante violazioni di legge nel territorio e il potenziamento degli organi della Polizia di Stato.
La seconda sarà quella della politica finalizzata al rafforzamento della solidarietà e integrazione accompagnata dal recupero e risanamento del patrimonio esistente e vandalizzato, unitamente ad una corposa presenza di assistenti sociali che vanno
reclutati con provvedimenti specifici. Anche il lavoro dovrebbe trarre vantaggio, sia per la ritrovata serenità, che per le tante opere da realizzare per la ripresa economica e sociale, quali la realizzazione della nuova via “circumvallazione est” e io spero, il prolungamento fino a Caivano della linea 1 della metropolitana di Napoli, per rompere l’isolamento del paese e facilitare la mobilità dei caivanesi.
Insomma da oggi Caivano non sarà più un’ isola infelice. Tutto ciò naturalmente richiederà il contributo di tutti.
 
Già il presidente della regione si è impegnato a sostenere anche finanziariamente i progetti necessari, a cominciare dal potenziamento del personale scolastico di tutte le scuole primarie per realizzare il tempo prolungato in tutto il paese. Insomma nessuno potrà ignorare che il problema Caivano è sotto la lente d’ingrandimento del governo.
 
Chi vivrà vedrà! Adesso a noi spetta di mandare alla guida del paese chi è all’altezza del
compito. Insomma basta con il bassolinismo e via i tromboni stonati. Ci vuole gente nuova e capace di fare e non declamare! Ciò è possibile anche perché si sta mettendo in luce un giovane che con i suoi interventi pubblici sta evidenziando capacità e progetti che lasciano ben sperare.
 

 

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