La terribile vicenda delle violenze sessuali di gruppo esercitate da adulti e minori su due ragazzine ha riacceso i riflettori su quello che resta dell’impianto sportivo di via Necropoli.
Come Ilgiornaledicaivano, siamo stati i primi a denunciare il rischio che l’impianto sportivo di via Necropoli potesse essere vandalizzato e trasformato in una discarica a cielo aperto. Oggi la struttura di via Necropoli è oggetto di una grande attenzione da parte del mass media e della politica in generale.
Se ne parla moltissimo, ma molti lo fanno senza alcuna cognizione e conoscenza dei fatti.
L’impianto di via Necropoli è stato devastato per chiare e palesi inadempienze, sia da parte della pubblica amministrazione locale e anche dagli organi sovradeterminati. Un impianto sportivo, un bene comune che doveva servire a tutta la collettività caivanese e servire all’integrazione sociale dei residenti del Parco Verde.
Realizzato sul finire degli anni 80, nell’ambito del programma straordinario della legga 219/81, e preso in consegna dal comune solo nel 1998, a dieci anni dall’ultimazione dei lavori.
In seguito la struttura fu affidata in esito ad una gara ad evidenza pubblica alla società sportiva Delphinia con un contratto novennale a partire dal 1999 che fu successivamente prorogato per un ulteriore anno.
Nell’anno 2010, la società Delphinia instaurava un contenzioso col comune di Caivano che veniva definito in via transattiva nel 2012 con delibera n. 32 del 1 febbraio 2012. A seguito dell’accordo transattivo, in data 13 luglio 2012 veniva stipulato il contratto n. 6661 di repertorio, regolarmente registrato all’agenzia delle entrate di Casoria, col il quale il comune affidava alla società sportiva Delphinia la gestione dell’impianto sportivo di via Necropoli per sette anni al decorrere del 2012. In virtù del contratto stipulato la società Delphinia si impegnava a corrispondere all’ente comunale un canone via via crescente: 2012 (37mila euro), 2013 (39mila euro), 2014 (41mila euro), 2015 (43 mila euro), 2016 (45mila euro), 2017 (47mila euro), 2018 (49mila euro).
Inoltre il contrato prevedeva:
- L’inserimento di 100 ragazzi a rischio nell’attività del centro;
- L’organizzazione di un campo estivo nel periodo giugno/luglio per 50 minori;
- La piena gratuità dell’utilizzo della struttura per progetti di educazione motoria promosse dalle istituzioni scolastiche del territorio e/o dell’amministrazione comunale;
Il contratto veniva regolarmente osservato e applicato dalla società per gli anni 2012/2016.
Nell’anno 2016 la società Delphinia effettuava interventi di manutenzione straordinaria in alcune parti della struttura e a fronte di queste spese chiedeva all’ente una rateizzazione del canone 2016 secondo un preciso cronoprogramma:
- 15000 € al 31/12/2016;
- 10000 € al 31/12/2017;
- 10000 € al 28/02/2017;
- 10000 € al 31/03/2017.
A gennaio 2017 il responsabile del V settore, Dott. Vito Coppola che aveva firmato il contratto con la Delphina, veniva avvicendato dalla dott.ssa Anna Damiano. La società sportiva Delphinia svolse regolarmente la stagione sportiva 2017/2018.
Da questo punto si dovrebbe indagare a fondo e verificare la grande falla amministrativa che si crea con la fine inesorabile del centro sportivo.
Sul finire del 2018 veniva in scadenza il contratto con la società Delphinia e pur nella piena consapevolezza da parte dell’ente locale della scadenza contrattuale non veniva assunto alcun atto da parte degli uffici comunale e da parte dei commissari che si erano insediati al comune dopo lo scioglimento anticipato del consiglio comunale.
Nell’agosto 2018 la società sportiva comunicava al comune l’impossibilità di svolgere la stagione 2018/19 perché la struttura presentava problemi di stabilità e di sicurezza che richiedevano la progettazione e l’esecuzione di un intervento di riqualificazione integrale del impianto sportivo.
Nel frattempo, il primo luglio 2016, la Delphinia aveva comunicato al comune la sopraggiunta cessione di ramo aziendale in favore di una società di nuova costituzione Delphnia 2.0 S.S.D. A.R.L.
La nota inviata alla Delphinia 2.0 in data 8 agosto 2018 è regolarmente acquisita al protocollo dell’ente n.0018341 non fu mai riscontrata ufficialmente, tantomeno risultato atti che comprovano una attività dell’ente per affrontare i problemi affrontati dal concessionario.
Vandalizzati i bagni della Delphinia. Ora serve un atto di indirizzo
Nella situazione di stallo e inerzia osservata dagli uffici comunali si inseriscono i primi atti vandalici:
- asportazione rete esterna della struttura (5 novembre 2018);
- devastazione bagni (26 dicembre 2018).
Nell’indifferenza generale l’impianto sportivo viene lasciato incustodito e alla mercè di chi progressivamente lo spoglierà di tutti i materiali che potessero avere un valore economico e diventerà una sorta di terra di nessuno dove si accumuleranno nel corso del tempo materiali e detriti di ogni sorta, nonché rifiuti speciali pericolosi.
Solo nel gennaio 2019, allorquando la struttura è completamente vandalizzata la commissione straordinaria presieduta dal dott. Mone formulerà un atto di indirizzo dove si chiedeva alla dott.ssa Damiano di adottare tutti gli atti idonei per la riqualificazione del centro sportivo attraverso l’apporto anche di capitali privati.
La procedura di gara si concluderà nell’agosto 2020 con l’approvazione della commissione straordinaria (delibera 14 del 13 agosto 2020), della proporsta avanzata dalla (ATI) Alba Oriens S.S.D..A A.R. L.- SAN MAURO SSD ARL che si impegnano a ristrutturare l’impianto per un investimento di circa 2,5 milioni di euro.
Questa la delibera: delibera_00014_13-08-2020
La gara fu espletata dal provveditorato interregionale opere pubbliche della Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Ai sette componeti della commissione di gara veniva corrisposta la somma complessiva di 15672 euro (determina n. 77 del 17 gennaio 2022).
Questa la determinazione: det_00077_17-01-2022
Alla società Project finanze invece, individuata come supporto al Rup, che era sempre la dott.ssa Anna Damiano, per l’espletamento della gara sarà liquidata la somma di 14.618 € (determinazione n. 601 del 14 maggio 2021).
Questa la determinazione: det_00601_14-05-2021
All’aggiudicazione della gara non farà mai seguito il relativo contratto e l’apertura del cantiere.
Nel settembre 2020 si insediava al comune dall’amministrazione presieduta dal sindaco Enzo Falco che non prenderà nessun provedimento, relativa alla problematica, fino al settembre 2022, allorquando l’Ati concessionaria chiedeva di differire la stipula del contratto e di prevedere in esso la cessione di diritto di superfice dell’area per 29 anni e sei mesi al canone annuo di 2500€.
Nel novembre del 2022 la società concessionaria inviava una ulteriore nota nella quale chiedeva all’ente di accogliere la proposta della riformulazione del piano di investimento che da 2,5 milioni passava 7,6 milioni. Nella medesima richiesta era prevista l’esonero del pagamento del canone per 20 anni, previsti in 40 mila euro all’anno.
Le note inviate dalla società Delphinia 2.0 avevano il ruolo di svegliare dal letardo l’amministrazione comunale che si impeganava a richiedere svariati pareri a professioniste ed enti in merito all’ammissibilità della proposta avanzata dal consesionario.
Il 18 gennaio 2023 venne svolto un consiglio comunale che doveva essere monotematico per discutere sullo stato dell’arte e sul futuro della struttura polivalente di via Necropoli come richiesto dai consiglieri di minoranza (prot. 0040857/2022 del 7 dicembre 2022). In quella data si decise, dopo l’intervento del consigliere Antonio Angelino e dopo una sospensione per la riunione dei capigruppo, per l’acquisizione di pareri tecnico legali per poi prendere decisioni definitive successivamente.
I pareri resi confluiranno nel faldone depositato agli atti del consiglio comunale del 24 maggio 2023, i lavori del consiglio sul punto in questione non verranno mai discussi perchè mancò il numero legale in aula.
A seguito del ritrovamento di un cadavere della struttura, la magistratura disporrà il sequestro dell’impianto nominado il sindaco protempore Falco Vincenzo custode giudiziario.
Il 2 agosto tredici consiglieri comunali sottoscrivono la sfiducia al sindaco Falco e determinano lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Si chiude il sipario sui 2 anni e 10 mesi di un’amministrazione a giudizio delle minoranze consiliari, completamente fallimentare.
Questa è la ricostruzione, con gli atti alla mano dell’intera vicenda dell’ex Delphinia, ognuno leggendo questi appunti potrà formulare la propria opinione a riguardo.
Quello che è certo è che la distruzione della Delphinia non è stato un fatto accidentale e/o improvvisto, frutto del fato o di una maledizione divina. La distruzione dell’impianto sportivo è frutto delle responsabilità, della pochezza amministrativa e politica di chi aveva il compito di tutelate un bene comune per impedire che diventasse un buco nero, di morte, di violenza, di dissipazione piantato nel cuore di Caivano.
Alcuni scatti tra il 2015 e il 2017 quando il centro era in piena attività e con tanti sport